La processione della «Vara» é grandiosa per la solennità
che anima la festa e per il commovente amore che i Messinesi profondono nel perteciparvi.
La festa dell'Assunta chiudeva, in Sicilia il ciclo delle grandi feste religiose e
vi partecipavano le città con tutte le classi sociali.
A Messina accorre gente da ogni parte dell'isola e dalle zone
meridionali d'Italia. e anche dell'estero, per assistere, al grido di «viva Maria»,
il trascinamento della «Vara», alta 15 metri con in cima la figura
dell'Assunta, che prende il via, alle 18.00 da piazza Castronovo per raggiungere piazza
Duomo, alle 20.00.
La festa ha origini antichissime che risalgono al periodo normanno,
quando la «Vara» era costituita dalla sola statua della Madonna.
Fu nel 1535, in
occasione dei festeggiamenti per il trionfale ingresso di Carlo V a Messina (reduce dalla
vittoria contro i turchi), che fu costruita la
«macchina della vara», opera
dell'architetto Radese, dalla quale deriva l'attuale.
La vera
essenza della Vara è quella che si vede nella festa del 15 agosto.
Centinaia di
fedeli a piedi scalzi stendono velocemente le due grosse funi, lunghe quasi cento metri,
che servono a trainare la pesante macchina sull'asfalto appositamente bagnato.
Al via, dato dal "comandante"
che prende posto sulla piattaforma del cippo, le funi si tendono sotto lo
sforzo di un migliaio di fedeli, fino a quando la grande «Vara», al grido di «viva Maria»
e fra lo scrosciare degli applausi della folla, si avvia maestosa per
raggiungere a brevi tappe piazza Duomo.
Dai marciapiedi, dai balconi e dalle terrazze lungo il percorso, la folla
inneggia e applaude alla Madonna, mentre le donne, i parenti e gli amici di
coloro che tirano le funi, portano acqua che versano loro addosso per
rinfrescarli. Intanto ai lati del fiume umano si levano grida di preghiera e
di invocazione di grazie, e quando, al suono delle campane e al brusio della
folle, la processione raggiunge la piazza Duomo e con un ultimo appassionato
strappo alle funi la «Vara» viene portata di fronte alla Cattedrale, un
altissimo grido di
«viva Maria»
prorompe da ogni petto mentre sudore e lacrime di gioia inondano il volto
dei fedeli.