Echelus myrus
(Linnaeus, 1758)
Ha corpo allungato,
pressoché cilindrico,
più compresso verso la coda. La pelle
è priva di scaglie e sulla linea laterale
vi è una serie di 51 pori. Anche la testa
è coperta da pori evidenti. L'occhio, quasi
circolare, è ricoperto da una membrana
trasparente quando
l'animale è vivo.
Le narici anteriori sono tubiformi e
quelle posteriori ovali e ricoperte da un lobo dermico frastagliato.
La bocca
ha l'apertura che va oltre la posizione dell'orbita; la
lingua aderisce completamente al pavimento boccale ed ha i margini
liberi. La dentatura è formata da denti disposti a scardasso.
La pinna dorsale inizia posteriormente alla pettorale e confluisce con l'anale
attraverso la caudale. Le pettorali
sono sviluppate e hanno 10-12 raggi.
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La tinta del dorso è
marrone-arancio, più scura sul capo e biancastra nella regione
ventrale. In corrispondenza dei pori della testa vi
sono alcune macchie bianche. Le pinne dorsale e anale sono biancastre, col margine
esterno nerastro, e le pettorali rosate o grigio molto chiaro. L'iride è dorata.
Di giorno vive infilata
per metà nel fango
del fondo, a profondità tra i 5 e i 150 metri. La riproduzione va da luglio a settembre. Si nutre di crostacei,
di molluschi e altri invertebrati e
di pesci. Si cattura quasi esclusivamente con le reti a strascico dei
motopescherecci e nello Stretto di Messina viene usato come esca per i dentici.
Raggiunge
quasi gli 80 cm di lunghezza totale.
Citato su tutte le coste italiane,
più comune nel Tirreno.