Gymnammodytes cicerelus (Rafinesque, 1810)
Il corpo è
sottile, allungato, con testa appuntita e mandibola
prominente e fornita di una piccola appendice conica. La pelle è
liscia e priva di scaglie, ad eccezione della regione caudale, dove se ne
possono trovare alcune. La linea laterale inizia al livello della base delle
pettorali e termina sopra la metà posteriore dell'anale ed è caratterizzata da
una serie di ramificazioni.
Nella metà inferiore dei fianchi attraverso la pelle si nota la
forma dei miomeri, che danno l'impressione di fasce chiare e
scure.
La bocca è grande, orizzontale, con la mascella superiore molto
protrattile e priva di
denti in ambedue le mascelle.
La pinna dorsale è unica, molto lunga, marcata
da due incavature. L'anale é relativamente lunga e marcata da una sola incisura centrale. La
caudale è forcuta, le pettorali sono piccole e
le ventrali mancano. Anche la vescica natatoria è assente.
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Foto di Antonio Colacino
Colorazione azzurro-verdastra
sul dorso e bianco-argentea sui fianchi. Spesso presente una macchia nero-azzurra sulla testa.
E' una specie gregaria che allo stato adulto si raduna in branchi
notevoli sulle spiagge sabbiose in vicinanza delle coste.
Di notte o con mare mosso si insabbia. Si nutre di zooplancton.
Nel Mediterraneo la maturità sessuale si verifica nel periodo da novembre a
gennaio. Le uova aderiscono ai granelli di sabbia per mezzo di un disco
adesivo. Le larve alla schiusa passano nel
plancton. La lunghezza massima oscilla tra i 15 e i 16 centimetri.
Si cattura con lo sciabichello apposito, col sacco a maglia strettissima, in
zone ben determinate e a profondità intorno ai 10-15
metri. Occasionalmente è catturato da reti a strascico a
profondità superiori. Ottimo come frittura o lessato.
Comune nel Tirreno e in Sicilia, piuttosto raro nell'Adriatico
settentrionale.
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Foto di Antonio Colacino
Itala Marina, una delle ultime occasioni di pesca alla "ciciredda".
Fine anni '70
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