Scorpaena porcus Linnaeus, 1758
Ha corpo tozzo con profilo convesso, testa massiccia
e con occhio grande. Il corpo è coperto
da
scaglie ctenoidi piccole, più lunghe che larghe,
che lungo la linea laterale sono 55; sul capo le scaglie
sono cicloidi e non molto evidenti.
Presenti delle appendici dermiche, sviluppate e ramificate. Altre appendici
dermiche esistono sopra le aperture nasali
anteriori,
ma non
al disotto della mandibola.
Una fossetta occipitale quadrata ha
spine frontali seguite da cresta
con spina. Presenti altre creste sopra-oculari e post-orbitale. Le spine sono numerose e molte sono
incluse
nell'epidermide.
Non ha vescica natatoria.
La bocca è ampia, munita di fasce di denti villiformi, che si
trovano anche sul vomere e sui palatini.
La pinna dorsale (12 raggi spinosi e 10-11 molli) è unica con la
parte spinosa più lunga e più sviluppata;
la parte molle è arrotondata posteriormente.
L'anale è opposta alla parte molle della dorsale, ha 3 raggi spinosi distanziati
e 5-6 raggi molli arrotondati posteriormente. La
caudale (21 raggi) è grande e con bordo posteriore libero arrotondato.
Le pettorali sono molto ampie e arrotondate; ha 16-18 raggi molli con estremità
libere. Le ventrali (1 raggio spinoso evidente e 5 raggi molli) sono più piccole
delle pettorali e sono arrotondate.
Come tutti gli scorpenidi ha spine
velenifere, specie quelle opercolari e le prime dorsali. La loro puntura è
dolorosa, anche ad animale morto, e può provocare gonfiori e irritazioni, che
possono essere leniti con acqua calda. Con persone predisposte possono esserci,
oltre alla perdita di sensibilità delle parti colpite, delle complicazioni che
richiedono cure mediche.
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Foto di Antonio
Colacino
La colorazione è
bruno seppia a macchie di varia intensità e varia
disposizione. E' estremamente mimetico e
di giorno assume una colorazione grigiastra.
Sul lato ventrale
e sui bordi inferiori delle pinne pari presenta una colorazione rossiccia più
marcata.
E' una specie sedentaria e costiera. Preferisce le praterie di posidonie
e le piccole cavità sotto gli scogli, anche a bassissime profondità.
E' vorace e
si sposta prevalentemente di notte per ricercare il nutrimento.
Le spine delle pinne posseggono internamente delle
ghiandole velenifere situate in apposite scanalature.
La puntura è molto dolorosa e i suoi effetti si risentono per
qualche ora. La riproduzione va da maggio ad
agosto. Le uova, in un unico ammasso, sono galleggianti. L'alimentazione è carnivora. Si cattura con
nasse e tramagli. Ha carni delicate. Non supera i 25 cm
di lunghezza.
Comunissima lungo tutte le coste
italiane
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