Pegusa impar (Bennett, 1831)
Ha corpo ovale,
coperto da scaglie piccole, che
sulla linea laterale (debolmente arrotondata nel ramo sovra-temporale)
sono 110-115 (100-130). Il profilo
della testa è caratterizzato dal muso prolungato in un lobo carnoso che si
estende sopra la bocca. La narice anteriore del lato cieco è grande e
protuberante.
La narice anteriore del lato oculare con un tubicino rivolto
all'indietro che non raggiunge il bordo anteriore dell'occhio inferiore.
Gli occhi sono relativamente piccoli e quello
superiore è più spostato in avanti.
La pinna dorsale inizia sul muso ed ha 70-72 (65-83)
raggi, di cui l'ultimo è collegato al peduncolo caudale da una membrana.
L'anale si inserisce a poca distanza dalle ventrali (5 raggi) ed ha 56
(40-43) raggi, di cui l'ultimo
è collegato al peduncolo caudale da una bassa membrana.
Le pinne pettorali sono sviluppate e quasi uguali; nel dato oculare i raggi molli sono 8-9 e nel lato cieco 8.
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Foto di Luciano
Poggiani
La colorazione del lato oculare è
grigio-seppia uniforme, con alcune
macchie blu che spariscono dopo la morte. La dorsale ha inizialmente i raggi in parte bianchi, che andando verso
la coda scuriscono gradatamente. Nell'anale solo
le punte dei primi 4 raggi sono bianchi.
La pettorale del lato oculare
ha una macchia centrale nera, marginata nei lati liberi di bianco.
Il lato cieco è interamente bianco-giallastro.
E' una specie che frequenta bassi
fondali sabbiosi e detritici tra i 30 e i 100 m, ma che entra,
specie da giovane, anche nelle acque lagunari e salmastre.
La riproduzione è intorno alla primavera-estate. Quando le dimensioni
raggiungono circa i 10 mm, l'occhio comincia a migrare e la vescica
natatoria a regredire fino a sparire negli adulti.
L'alimentazione è a base di crostacei, policheti e molluschi bivalvi. Si cattura con
reti a strascico.
Può raggiungere i 25 cm di lunghezza.
Più abbondante nell'Adriatico e nel golfo di Napoli.
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