Alosa alosa (Linnaeus, 1758)
Corpo affusolato e compresso lateralmente,
ricoperto da scaglie cicloidi caduche (sulla linea laterale
70-80). Le scaglie lungo la
superficie ventrale formano una
chiglia tagliente,
prima e dopo le pinne ventrali. La testa è alta, compressa e affilata a cuneo.
L'occhio è ricoperto da una
palpebra adiposa estesa, che si
apre con una fessura verticale ellittica in corrispondenza
della pupilla.
La bocca è ampia, munita di denti sulle mascelle, ma non
sui palatini. Le branchiospine sono numerose e sottili.
La pinna dorsale si inserisce all'incirca sulla stessa verticale della
base delle ventrali; l'anale non ha gli ultimi
due raggi allungati e le pettorali sono inserite un poco più avanti che
nella A. fallax.
Alla base delle ventrali vi è una grossa
scaglia
allungata e altre, due su ogni lato, sono alla base della
caudale.
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http://www.mnhn.fr/iccanam
Il colore è azzurro verdastro sul dorso, fianchi
argentei, in quelli presi nei fiumi il
dorso è più verdastro.
Presente una macchia nera dietro l'angolo
postero-superiore dell'opercolo,
a volte seguita da altre macchie.
E' una specie pelagica, che in mare vive da 200 a 300 m. di
profondità. Diventa gregaria nel momento che risale i
fiumi nel periodo di riproduzione. Le uova vengono deposte
(50.000-200.000 per femmina) sul
fondo e sono trascinate
a valle dalla corrente. Dopo la riproduzione gli adulti
muoiono quasi sempre e gli avannotti scendono a
mare.
In mare si nutre di plancton, detriti vegetali e
piccoli pesci. Viene pescata occasionalmente
con reti a strascico. Arriva fino a 70 cm di lunghezza
e circa 3 kg di peso (mediamente
tra i 35 e i 60
cm).
E' dubbia la sua presenza
nelle acque italiane
Nomi
dialettali: C onfusa
con la specie congenere. |