Hygophum benoiti
(Cocco, 1838)
Il secondo fotoforo precaudale
occupa
una posizione al disotto della linea laterale.
Ha
corpo
robusto, che si restringe fino
al peduncolo caudale,
ed è coperto da scaglie cicloidi caduche
(la
linea laterale ne ha circa 38).
La testa è quasi conica.
L'occhio è molto grande.
Presente una
serie anale di 6-7 fotofori,
seguiti da altri da 5-7 fotofori
(generalmente sono 6+6).
Distanziate dalle serie anali, vi sono altri
due fotofori precodali, di
cui uno vicino alla linea laterale,
ma chiaramente
meno rispetto a Hygophum hygomii.
Altre due coppie di fotofori, allineati obliquamente, si trovano
fra serie anali e linea laterale. Altri fotofori, oltre ad una
serie ventrale, si trovano tra linea laterale e ventre. La
ghiandole luminose
sopra e infracaudali nelle femmine sono più
evidenti.
La bocca è ampia, tagliata
obliquamente.
La pinna dorsale è triangolare
e con raggi alti, termina
all'altezza dell'origine della pinna anale ed è seguita
da una piccola pinna adiposa.
La pinna anale è più lunga della prima dorsale ed ha i primi raggi molto
più lunghi degli ultimi.
Le pettorali sono allungate e si estendono fino all'origine dell'anale.
La caudale è ampia e forcuta. Rispetto a H. hygomi
dorsali, anali e
soprattutto le pettorali
posseggono un
minor numero di raggi.
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Il
colore è
bruno con riflessi argentati.
E' una
specie mesopelagica che normalmente si sposta tra i 500 e i 1000 m, ma a
volte può risali a quote superficiali.
La riproduzione avviene
probabilmente durante tutto l'anno.
Si nutre di
organismi dello zooplancton. Si cattura
occasionalmente con reti batipelagiche trainate. Arriva agli 80 mm.
Commestibile e di sapore buono.
Nei mari italiani
soprattutto nello stretto di Messina, dove spiaggia con
frequenza, e intorno alla Sardegna.
Nomi dialettali:
Pisci diavulu a Messina (Confusa con le altre specie di Mictofidi).
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