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Pesci
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Scheletro appendicolare
Pinne |
Le
Pinne
fanno parte dello
scheletro appendicolare
e insieme all'ondulazione del corpo sono deputate alla propulsione e
alla stabilità dei pesci. Sono costituite da raggi rigidi ossei,
detti spine, o da raggi articolati cartilaginosi, detti raggi molli, e
da una membrana interradiale.
Alcune specie, a scopo difensivo, hanno
alla base di alcuni raggi spinosi una ghiandola velenifera. Le pinne
sono usate anche come bilanciere, timone, dischi adesivi, strutture per
la riproduzione, mezzo difensivo o dissuasivo, esca per eventuali prede.
Hanno forme, dimensioni, colore e lunghezze variabili e si inseriscono
sul corpo in posizioni diverse.
Possono essere
Pari
o
Impari
Caratteri morfologici degli squaliformi
Caratteri morfologici dei Raiformi
Caratteri morfologici degli Acipenseriformi
Caratteri morfologici dei Teleostei
Le Pinne Pari
servono per stabilizzare il nuoto o per piccoli spostamenti; in alcuni
casi servono come mezzo attrattivo o al contrario come tecnica
aggressiva nei confronti di altri pesci.
Sono sorrette da raggi endoscheletrici profondi e da raggi cutanei.
Quest'ultimi sono molli e posti ai lati delle pinne e sono rivestiti da
piccole lamine ossee separate, che conferiscono flessibilità
laterale; se le placche ossee si fondono in un corpo unico il raggio
cutaneo diventa un aculeo.
Le pinne pari
si
distinguono in
Pettorali
e
Ventrali.
-
Pinne Pettorali
Nei pesci ossei si inseriscono subito dopo il capo, una per lato, e sono sostenute
da una struttura a forma d'arco detta
Cinto
Pettorale.
Negli elasmobranchi sono inserite nella muscolatura, dietro la testa
e in parte dietro le fessure branchiali, tramite cartilagini.
Sono
presenti in quasi tutti i pesci e in combinazione con le altre pinne
spesso sono impiegate per favorire l'ascensione verso l'alto o per
favorire l'assetto
nella colonna d'acqua
durante il nuoto, come per esempio negli squali e nei grandi
scombridi.
Nei rajformi arrivano a svolgere la principale
funzione di propulsione.
In altri pesci svolgono la funzione di
sostegno o per
camminare, come nel genere
Trigla o per
volare come
nel genere Exocethus, grazie ad
una robusta muscolatura dotata di salde sedi di impianto a cui
ancorarsi durante le contrazioni.
-
Pinne Ventrali o
Pelviche
Sono inserite nella
muscolatura, quasi sempre sul ventre, e sono sostenute dal
Cinto Pelvico.
Possono essere spostate in avanti verso il capo (pinne
pelviche giugulari)
o verso il tronco (pinne
pelviche toraciche)
o verso l'addome (pinne
pelviche addominali).
Sono presenti in quasi tutti i pesci
e raramente vengono usate come mezzo di propulsione.
Il loro impiego
più spesso è finalizzato a garantire la stabilità o per i cambi di
direzione.
In alcune specie sono deputate alla deambulazione sul
fondo ed in altre assumono una struttura a ventosa o a filamento.
Negli squali si trasformano
in organi
riproduttivi copulatori (mixopterigi o pterigiopodi).
Le
pinne impari sono costituite da raggi
endoscheletrici mobili, che hanno come elementi basali di sostegno le
apofisi neurali delle vertebre e le
apofisi emali nella regione caudale.
Il loro supporto viene chiamato pterigiofores
o radiale
e si trova nel setto mediano tra due neuroapofisi o tra due
emapofisi.
I raggi delle pinne sono
generalmente segmentati e sono formati da tre parti:
-
parte
prossimale:
segmento prossimale, pterigofores o radiale.
-
parte media:
segmento mediano.
-
parte
distale:
segmento distale, lepidotrico.
Gli attinopterigi presentano due tipi di raggi nelle pinne.
-
raggi molli o
segmentati sono formati da segmenti tra loro
uniti ma mobili.
-
raggi
rigidi o spiniformi: non sono segmentati ma sono costituiti da
un’unica struttura che forma un solido elemento, dalla base fino
all’estremità libera. Normalmente sono localizzati nella parte
anteriore della pinna e si possono trovare sia nelle pinne
mediane sia in quelle pari. Hanno anche scopo difensivo, non
solo perché pungono ma perché in alcune specie sono connesse a
ghiandole velenose
Le
Pinne Impari
si distinguono in
Dorsali (da
1 a 3 pinne),
Anali
(da 1 a 2) e Caudale
-
Pinne dorsali Le pinne dorsali si trovano lungo il profilo superiore dei pesci in
numero di 1 o 2 e talvolta 3. Svolgono la funzione di equilibrio e
stabilità, impediscono il ribaltamento laterale involontario e
permettono un nuoto in linea retta. I raggi delle pinne possono essere rigide (pinne spinose) o articolate
(pinne a raggi molli). Generalmente la prima pinna dorsale o la prima
parte dell'unica pinna dorsale è a raggi spinosi. Alle dorsali, in
alcune specie, può seguire una pinna adiposa o delle pinnule. A volte la
prima pinna può trasformarsi in uno o più filamenti, destinati ad
attirare prede o partner per scopi riproduttivi, o in un disco
adesivo (remore)
-
Pinna adiposa
Normalmente è posta poco prima della pinna caudale e dopo le
dorsali. Ha una consistenza carnosa ed è di piccole dimensioni. La loro funzione non è ben conosciuta.
-
Pinna anale
E' situata nella parte inferiore del corpo, dopo l'apertura
anale. Normalmente è una sola, ma alcune specie ne hanno due e altre
(es. i Raiformi) non ne hanno. La loro funzione è quella di
bilanciare il corpo, impedendone il capovolgimento o la rotazione. Le pinne anali possono andare incontra a delle modificazioni, diventando
parzialmente organo riproduttivo copulatorio (es.
Ciprinodontiformi). Spesso la pinna è dotata di 1 o più
spine a scopo protettivo.
-
Pinna caudale
E' la parte posteriore più
estrema ed è deputata essenzialmente a favorire il nuoto ed in funzione
di questo assume diverse forme. I pesci veloci e pelagici hanno una coda molto forcuta, mentre quelli di
fondo e molti altri di superficie hanno la coda arrotondata o o
leggermente incavata o squadrata. Solo in pochi pesci la caudale è
assente (es. cavallucci marini). Poiché svolge nel nuoto la
maggior mole di lavoro, la pinna caudale è fortemente connessa allo
scheletro assile. In base alla loro struttura le pinne caudali si distinguono in
Dificerca, Eterocerca, Protocerca, Omocerca
è simmetrica
ed è divisa ugualmente in una parte dorsale e una ventrale.
Tipica delle lamprede. La colonna vertebrale si spiega fino
all’estremità; le vertebre si rimpiccioliscono e le apofisi si
articolano con i raggi delle pinne.
Protocerca
La caudale si
estende attorno alla colonna vertebrale, tipicamente nelle
forme embrionali o nei Missiniformi.
Eterocerca
Il lobo ventrale è meno sviluppato di quello dorsale
(pinna
Epicerca)
e la
colonna vertebrale si incurva dorsalmente. È tipica degli Elasmobranchi
ed è presente anche
negli Acipenseriformi.
In alcuni pesci (es. gli exocoetidae) la
colonna vertebrale, in prossimità della coda, non subisce
deviazioni, ma il lobo inferiore è molto più lungo di quello
superiore (pinna
Ipocerca)
Omocerca
E' di forma simmetrica e presenta il lobo dorsale esteriormente uguale a quello ventrale.
La colonna vertebrale è leggermente curvata dorsalmente e
termina alla base della coda stessa a livello della penultima
vertebra seguita dall’urostilo, formato dalla fusione degli
ultimi abbozzi vertebrali. Talvolta le apofisi neurali sono più
corte di quelle emali. La coda omocerca è tipica
dei pesci ossei.
I raggi della pinna
caudale sono supportati da elementi vertebrati modificati:
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penultima vertebra
-
ipurale
-
epurale
-
urostilo
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