Chelon labrosus (Risso, 1827)
Ha corpo
fusiforme a sezione quasi circolare al centro e più
compresso in prossimità del peduncolo caudale, il quale è alto e robusto.
Il profilo dorsale è quasi rettilineo, mentre quello ventrale è alquanto
arcuato; nell'insieme è più tozzo e più
corto dei congeneri. E' coperto da scaglie, compresa la zona infraorbitale; quelle dorsali
hanno una solo fossetta. La testa è tozza e con muso corto. L'occhio, rotondo e spostato in avanti, è
coperto da una palpebra adiposa piccola che copre
appena l'iride.
La bocca è terminale, con il mascellare incurvato verso il basso. Il labbro
superiore è molto spesso e carnoso, ma non tagliato; inferiormente; nella sua
parte anteriore sono visibili 3-4 serie di papille dall'aspetto corneo.
Ha due pinne dorsali corte. La prima è composta da 4 raggi spinosi
ed ha una forma a vela. La seconda ha 1 raggio spinoso e 8 molli, di cui
il primo raggio è il più lungo, che conferiscono una forma a ventaglio. La
pinna anale (3 raggi spinosi, di cui il primo è corto, e 8 molli) è opposta alla seconda dorsale ed ha la stessa forma a
ventaglio. La pinna caudale (17 raggi) è robusta e incavata, con i lobi a punta. Le pettorali (17 raggi)
sono allungate e più arrotondate nella parte inferiore. Le ventrali (1 raggio
spinoso e 5 molli) sono relativamente sviluppate.
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La colorazione può
variare in funzione dell'habitat.
Il colore del corpo è grigio, che
dorsalmente è più scuro, con intonazioni azzurro-bluastre o grigio-ardesia. I
fianchi sono grigio argentei e la parte ventrale è bianco-argentea. I lati del
corpo sono percorsi orizzontalmente da strisce brunastre. Sull'opercolo può
esservi una macchia gialla, più o meno evidente. Un'altra macchia gialla più
sfumata può trovarsi vicino al bordo posteriore dell'occhio. Nella
parte superiore della base delle pettorali è presente una macchia nerastra.
E' poco gregaria e vive con preferenza
nei fondi algosi delle lagune; risale
di molto i fiumi. La riproduzione va da gennaio ad aprile
e la deposizione delle uova si verifica in mare. Gli stadi
giovanili si trovano spesso in vicinanza degli sbocchi di
acque dolci. Si nutre di piccoli organismi animali e di sostanze organiche in decomposizione. Si pesca sia con le trappole dei lavorieri, sia con
reti speciali (saltarello, incannucciata).
La pesca all'amo si fa sul fondo con mollica di pane impastata con carne di sardine salate. Può raggiungere i 60 cm di lunghezza e
oltre i 2 kg e mezzo di peso.
Presente in tutto il Mediterraneo
Nomi
dialettali
GENOVA |
Muzao negro
Ciautta |
LA SPEZIA |
Musao |
VIAREGGIO |
Testone,
Volpino, Muggine |
LIVORNO |
Scìorina |
ROMA |
Cefolo,
Cefolo pietra |
NAPOLI |
Cerina |
SALERNO |
Cefalo |
REGGIO
Calabria |
Cefaluni |
TARANTO |
Cannalonga
Caneluenghe |
GALLIPOLI |
Ngefanu capozza |
OTRANTO |
Lattumatu |
BARI |
Ciefl |
MOLFETTA |
Vocche mozze,
Man'ifeke (J.) |
ABRUZZI |
Mugella |
ANCONA |
Bosiga |
VENEZIA |
Boseghin Boseghetta
Bosega |
TRIESTE |
Bosega |
SARDEGNA |
Lionì, Lioneddu |
MESSINA |
Cefulu fimmineddu |
|