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Monaco
marino
È del 1550 la notizia che nel mare di
Norvegia era stato catturato un curioso mostro marino, lungo circa due metri e quaranta,
che somigliava stranamente ad un monaco.
La cosa colpisce
soprattutto perché ancora non si sono sopiti i clamori della riforma luterana, e questo
avvenimento sembra contenere un significato più profondo di quello strettamente
zoologico, e si presta bene a manipolazioni di tipo teologico-politico. Diviene perciò frequente, a partire dal XVI secolo, luso del Monaco Marino, e del suo "confratello", il VESCOVO MARINO, nelle raffigurazioni allegoriche, negli emblemi, nelle caricature.
"Il mostro aveva una faccia umana, ma rozza e sgraziata, la testa rasata e liscia. Sulle spalle una sorta di cappuccio da monaco, due lunghe pinne al posto delle braccia, e lestremità, del corpo finiva in una coda larga. La parte mediana del corpo era molto più corpulenta, e aveva le forme di una casacca militare".
Tuttavia, secondo
laccurata analisi che Heuvelmans ha fatto del caso, questa conclusione non appare
accettabile, perché non coincide con la descrizione scritta del mostro, fatta per primo
da Belon, e che si deve ritenere più rispondente alla realtà, perché più vicina al
manifestarsi del caso. Questo strano essere non è il solo mostro marino a sfondo "religioso": esiste infatti anche il già citato Vescovo Marino, e perfino un Bonzo buddhista di mare, lo HAI HO SHANG.
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