Scylla
(Grecia)
Figlia di Phorkys ed Hekate, o di Phorbas ed Hekate, o di Typhon ed
Echidna, o perfino di Lamia, Scylla era una fanciulla di grande bellezza, divenuta un
mostro orribile e pericoloso per la gelosia di una dea (Circe o Amphitrite).
Una versione dei fatti vede Glauco che rifiuta l'amore di Circe, in quanto innamorato di Scilla; Circe per ripicca, trasforma Scilla in un mostro dal busto femminile, ma con sei teste di cane che
spuntavano dalla vita.
Secondo unaltra versione, invece, é Poseidone che si
innamora di Scylla, ed allora Amphitrite, gelosa, prega Circe di trasformare la
fanciulla in mostro.
Una terza versione, che fonde tra loro
le prime due, narra che Scylla, innamorata di Glaucos, respoinge le profferte amorose
di Poseidone, che lha punita con lorribile metamorfosi.
In Omero Scylla ha dodici piedi e sei
bocche su lunghi colli, che latrano incessantemente.
Nelliconografia successiva,
essa si umanizza parzialmente, riacquistando la parte superiore di fanciulla seducente, il
cui corpo termina però in coda di pesce o di delfino, e dalle cui spalle emergono delle
protomi di cani.
Altre volte si aggiungono alla sua immagine anche delle ali, ora di uccello, ora di pipistrello. Secondo la criptozoologia lepisodio di Scylla nellOdissea potrebbe essere il
resoconto dellincontro con un cefalopode gigantesco, ipotesi che peraltro era stata
già, avanzata da Eusebe de Salverte oltre un secolo fa.
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