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Sirena |
La sirena è un essere fantastico con la parte superiore del corpo di donna, formosa e di aspetto piacevole, e la parte inferiore foggiata a forma di coda di pesce. Si tratta di un essere marino, o comunque acquatico, dal temperamento malevolo, che sfrutta le sue doti di seduzione sessuale, mostrando la parte superiore del corpo, per attrarre ignari giovani, ed ucciderli trascinandoli nel mare. L a Sirena canta in maniera irresistibile e a volte suona anche qualche strumento.Ha lunghi capelli, spesso verdi come il mare, che pettina accuratamente; ha in mano uno specchio in cui si rimira compiaciuta. Corrisponde a quello che ha il termine inglese mermeid, il mito della Sirena si ripete in tutto il mondo, nessun luogo escluso, e dimostra delle caratteristiche più costanti ed omogenee perfino di quelle del mito del Drago.
Nellarea occidentale, ed europea in particolare, questo mito ha
una sua storia speciale. Le Sirene propriamente dette (Seirenes), nascono in Grecia, ma le tradizioni che le riguardano sono estremamente confuse e discordanti tra di loro. Il numero stesso delle Sirene non è ben certo: Omero, il primo a menzionarle, ne parla usando il duale, sottintendendo dunque che si tratta di una coppia; tuttavia nella tradizione figurativa ed in quella letteraria sono generalmente tre; non mancano però le eccezioni che parlano di quattro o addirittura di otto Sirene, come fa Platone. Uguale incertezza cè sui loro nomi: in un dipinto vascolare troviamo il nome di Imeropa; ma poi abbiamo le triadi Thelxinoe, Aglaope, Pasinoe e Partenope, Leucosia, Ligea; e la tetrade Teles, Raedne, Molpe e Thelxiope. In tutto sono undici denominazioni differenti, talvolta legate a miti locali, come Partenope alla fondazione di Napoli.
Lo stesso nome
Seirenes non ha una etimologia sicura: può connettersi con seirà,
(catena,
laccio), o col verbo seirazein (legare con una corda), ambedue con un possibile
riferimento alla qualità di incantatrici o maghe. Analogamente, collegandolo al periodo delle grandi calure, quando tutto si dissecca, possiamo pensare ad unaltra variante del verbo seirazein, che significa "prosciugare". Ma sono stati proposti anche legami etimologici con l'ebraico sir, canto, e col radicale sanscrito sr, fluido in movimento.
La genealogia delle
Sirene non chiarisce le cose più dell'etimologia.
Per Ovidio esse erano compagne di giochi di
Persefone, alla quale stavano insieme anche quando il tenebroso Ade laveva rapita;
allora esse avevano chiesto agli dei di diventare uccelli per poter cercare la loro
compagna in mare e per terra.
Questa confusa congerie di miti trova una espressione compiuta solo nelle
due grandi epopee di viaggio della mitologia greca: il viaggio di Ulisse e quello degli
Argonauti.
Meno conosciuto è lepisodio
narrato da Apollonio Rodio ne Le Argonautiche (IV, vv 89l-92l).
Dopo aver
conquistato il Vello d'oro, Giasone e gli Argonauti, dopo
numerosissime avventure, e dopo
aver toccato anchessi lisola di Circe, giungono al Mare delle Sirene, di
fronte al cui canto resterebbero inermi se Orfeo, il mitico cantore, imbarcato proprio con
questo scopo, non suonasse ancora più dolcemente di loro, e non impedisse così che tutti
i marinai si gettino in mare per raggiungerle.
In
tutti i miti vi sono alcuni elementi in comune: vi è sempre un rapporto con lelemento
acquatico, le loro imprese sono innestate nei
grandi cicli di viaggio, il loro luogo di soggiorno è un isola e la loro ascendenza
rivela caratteri acquatici sia che la si ascriva a Phorkys e Keto, sia ad
Acheloos. Un terzo aspetto fondamentale è la correlazione con la morte; sia attraverso i riferimenti al ratto di Proserpina negli inferi; sia attraverso lo stesso comportamento mortifero delle Sirene che, se non riescono ad uccidere, si uccidono esse stesse.
Questa correlazione con
la morte si evidenzia soprattutto nella loro forma più antica di uccelli dal viso umano,
pervenuta certamente attraverso l'Egitto, dalle raffigurazioni del Ba, l'anima uccello del
defunto.
Queste tre tematiche non sono scisse tra di loro; il mondo acquatico
rimanda da un lato al sapere, comune a tutti gli esseri dell'acqua, ma dall'altro ha
stretti rapporti con la morte; oltre ad essere mortale e pericolosa di per sè,
lacqua è anche il tramite necessario per laldilà, sia che si vada verso una
nuova vita (Isola dei Beati), sia verso la morte definitiva degli inferi. Questa connessione molteplice tra i temi, porta anche ad una loro interscambiabilità. E così nel tempo, accanto a quella progressiva umanizzazione che si produce nelliconografia delle Sirene, si verifica parallelamente uno spostamento delle valenze dal mondo propriamente infero dei modelli egiziani, a quello marino, legato alla conoscenza iniziatica. Dal concetto oggettivo di morte materiale si passa cioè a quello simbolico della morte-rinascita, ottenuta attraverso liniziazione.
Laccostamento del nome Sirena alla descrizione di una donna
pesce è attestato esplicitamente ed in maniera inequivocabile solo verso
lVIII-IX secolo, nel Liber Monstrorum. Nella mitologia greca esistevano altri esseri di aspetto misto di uomo-pesce, come TRITON, e divinità multiformi, che a volte assumevano anche laspetto ittiomorfo (NEREUS; PROTEUS); tuttavia la sola comunanza di forme, in se non è significativa: a parte il fatto che questi ultimi casi sono quasi sempre esseri di sesso maschile, nessuno di essi ha mai presentato aspetti di seduzione o relazioni con la musica o la morte, se non sporadicamente.
Nel mito di
OANNES, il mostro dallaspetto misto di uomo e pesce, che
nelliconografia è raffigurato come le Sirene moderne, nel primo anno dopo il
diluvio, uscendo dal mare ogni mattina, e rientrandovi la sera, insegnò agli uomini tutte
le scienze e le tecniche necessarie alla vita.
Una
conferma della relazione tra la conoscenza e gli aspetti ittiomorfi si trova anche nella
storia di
Giona che, inghiottito e poi rigurgitato dal mostro marino, acquisisce capacità
profetiche; non va neanche dimenticato che la figura di Giona nei bassorilievi medievali
appare spesso per metà rigurgitata dal pesce, ed il suo corpo sembra continuarsi con
quello del mostro, diventando stranamente simile a quello di un Tritone. La Sirena, cioé, perde la sua caratterizzazione formale ornitomorfa nel passare da essere prevalentemente legato alla morte ad essere portatore di conoscenza (pur sempre mortale); parallelamente viene a formarsi un filone legato alla sapienza, derivante da Oannes, il cui carattere pesciforme è ben evidente. I due filoni procedono di concerto e costituiscono la base su cui si innesterà, senza traumi, una variante iconografica che è più rispondente simbolicamente ai contenuti che si sono venuti coagulando attorno alla Sirena; la quale, a sua volta, è sempre meno ostacolata dallaspetto predominante ornitomorfo, che è andato svanendo nel tempo.
Nella
concezione moderna
della Sirena emerge pure la componente sessuale, del tutto assente nellantichità,
e comincia a perdersi laspetto
sapienziale, di cui resta solo la pallida eco del canto fascinoso.
Nella traduzione della Bibbia operata dai Settanta, in sei luoghi troviamo
menzionate le Sirene come traduzione (inspiegabile) dei vocaboli tannim, sciacallo,
e benot ya anah, struzzo femmina.
Clemente Alessandrino è il primo a fare delle Sirene il simbolo delle
lusinghe del mondo e della voluttà carnale; e questa nuova visione ben si accorda con i
pericoli legati all'eresia gnostica e al crollo del mondo occidentale. Concludendo, il mito della Sirena nasce, sia in ambiente greco che ebraico, come simbolo dellimpossibilità, e delle pericolosità, di giungere ad una conoscenza totale, cioè ad una pienezza di vita, se non si è ad essa preparati, iniziati. Successivamente avviene una traslazione di contenuto, contemporanea a quella di forma. E cioè mentre la forma iniziale, derivata dall'Egitto e fortemente connessa al tema della morte, che diventa collaterale, si adegua ad una nuova prevalenza di contenuto (pesce=conoscenza), il contenuto stesso, in ambito cristiano, si evolve verso un nuovo sfondo erotico, cui peraltro la nuova forma può adeguarsi senza forzature (conoscenza = pesce = sesso). La Sirena, di concerto con i nuovi risvolti simbolici, che non cancellano tuttavia quelli primitivi, si illeggiadrisce, e finisce per rappresentare, nell'epoca attuale una sorta di complimento per una donna affascinante.
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Adattato dal
Dizionario illustrato dei mostri |
Una iconografia sulle sirena si trova nei seguenti siti: |
http://www.mermaid.net/home.htm |
http://rubens.anu.edu.au/student.projects/mermaids/artgallery.html |
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