Le
nostre radici
Che grandi
ricordi i tuoi, uomo:
quelli
della luna che nasce dal mare
nei tramonti di un bimbo innamorato
e delle onde che rincorrono la tua fantasia
sulla sabbia accecante,
o quelli delle navi sparite all'orizzonte
coi tuoi sospiri a bordo
e delle stelle guidarti
nelle notti piú buie e insonni;
nei tuoi occhi, ora, quei tramonti
e nel tuo cuore quelle onde,
senza paura di perdere quelle vele
e senza timore che il cielo si spezzi.
Ma che fragili ricordi i miei
palazzi freddi e morti
buttati sotto a un sole di plastica
e automobili che urlano,
padrone di autostrade immaginarie,
fumi che si perdono
schiacciati dall'aria opprimente
e muri crollatimi addosso
che mi levano il respiro.
Ecco le mie mani, fredde e vuote,
che non sanno offrire nulla,
mentre i secondi scivolano
sulla mia pelle di coccodrillo.
Che voglia di respirare nuovi profumi,
quel desiderio di possedere qualcosa
e di nuotare nel tuo mare, uomo
Luca
Mucibello
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