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Sonetto LXIV

Al baciar le sue labbra (ebbi tal grazia)
Sentir mi parve d'un giardin l'olezzo,
che delicati fiori spandono intorno,
atti a ornar la stanza degli amanti.

Le sue labbra odoravano di Garofani
le rosee guance quali Rose rosse,
la fronte bianca come tuberosa gemma
gli occhi belli come Garofani appena aperti.

Parea il bel seno di Fragole un'aiuola,
un mazzo di Colombino era il collo
i suoi seni freschi gigli
i suoi capezzoli come gemme di Gelsomino:
Soavissimi i profumi son di tal fior fragranti,
ma il suo dolce profumo li sorpassa tutti quanti.

 

Edmund Spenser
Sonetti
1595


Sonnet  LXIV



Comming to kisse her lyps, (such grace I found)
Me seemd I smelt a gardin of sweet flowres :
that dainty odours from them threw around
for damzels fit to decke their loures bowres.
Her lyps did smell lyke vnto Gillyflowers,
her ruddy cheekes lyke unto Roses red :
her snowy browes lyke bubbed Bellamoures,
her louely eyes lyke Pincks but newly spred,
Her goodly bosome lyke a Strawberry bed,
her neck lyke to a bounch of Cullambynes :
her brest lyke lillyes, ere theyr leaues be shed,
her nipples lyke yong blossomd Iessemynes :
Such fragrant flowres doe giue most odorous smell,
but her sweet odour did them all excell.

 

Edmund Spenser
Sonnets
1595

 

   

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