11
aprile 1977
L'ora s'aggira funesta in
me.
Un girar d'un sogno vorrei
esser
per scoccar in giardini
d'eterno
e altalenarmi nello
scrosciar di randagia pioggia che di te
m'investe.
Dirigo l'orchestrar
d'impulsi
che diedero corpo a quel che
spirato sol è.
Uno spettro di petali
d'orchidea
che in un balzo d'amore
diede luce al pensar.
Paolo Facchin
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