M'apro..
M'apro agli
indizi di un tempo
scegliendo cataste d´onde
messe via in cataste di remoti tremori
assiepando gradevoli primavere, ruggenti estati.
Ció
attendendo l'immobilità dei corpi,
le nevralgie di menti
e le ossatura delle sensazioni
che dirupano giú per una balconata di conchiglie.
E nel mentre
che un tuono assaggia l'insolazione
scappa un veliero alla sua vela,
un'ancora al suo fondale
un occhio insonne al suo firmamento reazionario.
Paolo Facchin
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