Dove ti amo
Dove ti amo.
In un risvolto d’oceano che non guarda alla costa
ma abbozza di dissetare la luce con una folata di echi.
In isole di preghiere dove piú non ti leggo
per nascite di nuovi altari,
ed i morenti nutrono ancor di te tabernacolo d’affetti.
Dove ti amo.
Nei musei delle serate estive
quando un mare opaco ci folleggiava dentro
ed un cadere di parola issava dialoghi di labbra,
di pelle; concerti di mani
bacchettate da dita inseguenti colazioni.
Dove ti amerò.
Lí nello sgambetto che lo stretto dell’anima c’ha fatto.
Lí
dove i corpi fuggono e l’intenso non si scolora.
E intanto,
ovunque sei, mia rosa, sussurro al mio grido opere di te.
Belfagor
Paolo Facchin
www.colapisci.it
|