Foga di dolore
Clown di natura
rinvigoriscimi a feto
così che di dolore suo non mi nutra;
ella siede distratta
arricciando i capelli al dito
e le mie budella al suo rifiuto
con fare di chi piega scalini
che di vita hanno lasciato soli
i suoi ed i miei confini
che sembravano irriverenti
nel lacerarci a sudore,
a unione di polvere
aspirata da un ingorgo
di seni pendenti abbraccio
non anima erosa sparsa per corde vocali.
Belfagor
Paolo Facchin
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