Mar e luna
Il naufragio
del pescatore che entro me
vive,
s'é abbattuto in questo
finir d'un infinito dì.
Un dì
che dura dall'istante in cui
stesi i miei remi
nell'inquieto tuo mar
e s'aprì il boccaporto dei
miei pensieri
in pozzi di piaceri che i
tuoi occhi illuminavano.
Un dì
dal sapor forte di
trasparenza
che con il pallidume mio
esser combatteva.
Buttai fior di sentimenti
in quel cupo svolazzar del
mare.
Ed ora,
che d'un niente d'una rete
di fil spinato ho ripescato,
contemplo il mio grido in te
assopito.
Paolo Facchin
www.colapisci.it