Allo zenit del sogno
Esiste una donna immutevole
il cui nome i fauni
rinfrescano alle fonti,
il cui nome è un anemone di brina
sbocciato dal respiro della notte.
Lei tesse mantelli
per le spalle più tristi,
cura le ferite più rosse,
col suo canto raduna le rondini
dalle sparse lontananze.
Allo zenit del sogno
c’è una donna immutevole
dal nome lieve come battito d’ala,
frutto di un bacio
tra vocali e consonanti.
Su di esso
il sole più vecchio
non osa tramontare.
C’è una donna
il cui sguardo rifrange i pleniluni,
la sua pace si estende
come piena pluviale.
Lei circumnaviga l’isola e lo scoglio
con le vele di un sogno ricorrente.
Nei suoi occhi
acque che si guatano
per approdare alle sabbie bianche.
Negli occhi
la spiaggia più estesa
per l’ippogrifo dalle ali d’oro.
Lei trema
dinanzi al silenzio
e teme la morte inattesa,
si prodiga per il passero
ferito,
l’arcobaleno ripiega
con le mani.
Anna Marinelli
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