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Grigio che scende, grigio che accende E pensieri nella pioggia più miei Vibra dolce la luce Nel grigio navigo L’acqua circonda risposte, e quali e quante, a domande non poste Grigio che trasforma l’anima in lenti canali di nebbia e parole solite solite parole per un dolore nuovo che non ha parole. Io sono questo grigio d’acqua e di mare assediato dall’oro Io metamorfosi io sono ciò che è in me gorgo e viluppo Nel grigio mi espando tortuosamente io serpente io nebbia io sirena io finalmente
Giorni, e giorni, dove siete. Sete. Non disseta, no, l’acqua grigia.
Grigio. Grigio che scende, grigio che accende. Grigio che simula il mare. Grigio che svela il velario che ancora osi strappare che grida che è là lo splendore e ti sfida ad entrare Grigio di ragnatele pesanti come segreti , di voci che non chiamano, spesse dissonanze, ombre di mai riaperte stanze. Grigio di persone che anonime vanno verso il rischio mortale, verso il vuoto del cuore. Grigio di toni opachi, di nomi pronunciati senza amore. Grigio del tuo nome pronunciato senza amore. Grigio del topolino prigioniero che offusca il giorno con la sua paura. Grigio il lupo che incauto ti salvò dalla linea retta, dalla via sicura. Grigio che effonde e confonde, grigio mio, solo mio. Grigio che dà una nausea speciale che sa di magma spento di vulcano. Grigio di Venezia nella pioggia - dentro il gioco crudele nella pioggia Diana viaggia, come sempre sola. Grigio.
Diana, la zingara bionda
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