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Colapesce non può lasciare un attimo la
colonna rotta, laggiù in fondo al mare, che tutto, lassù nelle città dello
stretto comincia a traballare.
Le luminarie le aveva già montate, tanti
pesciolini abissali si erano appesi ai rami della gorgonia, filamenti
luminescenti la abbellivano, i gamberetti fosforescenti lampeggiavano
festosamente, l’albero di Natale era pronto ma ….. proprio mentre si alzava
in punta di piedi (palmati) per posare la stella in cima all’albero, ha
lasciato per un attimo la colonna rotta e …. Messina e Reggio sono
sobbalzate.
Si chiede Colapesce, chissà se ho fatto danno ?
Riflette Colapesce, laggiù nello Stretto, ormai dopo tanti secoli gli abitanti delle sponde dello stretto hanno capito, sono più accorti, non si faranno mai più trovare impreparati dal terremoto.
Pensa Colapesce ….
…… ormai le città, lassù, hanno i piani di protezione civile che tutti, in ogni famiglia conoscono, che in tutte le scuole hanno provato e riprovato. Non li tengono più chiusi nei cassetti della scrivania del Sindaco (che non apre mai perché il precedente non gli ha lasciato le chiavi). I Piani di emergenza sono oggi appesi in grandi cartelloni in tutte le piazze, in tutte le scuole in tutti gli uffici, addirittura in tutti i condomini. …….. ormai tutte le famiglie hanno sempre pronte nel cassetto: una torcia, una radiolina (con le batterie), una bottiglia d’acqua ed una cassetta di pronto soccorso. Tutte le famiglie sono oggi state informate per bene dalla protezione civile che, oggi, non fa altro che prevenzione, prevenzione ed ancora, fino alla nausea, prevenzione. ……. ormai tutti lassù nelle città dello stretto sono pronti e non hanno più paura né del terremoto né delle alluvioni. Mica è più come nel 2007 quando succedevano le disgrazie e si aspettava il 2009 che capitassero altre disgrazie per aspettare che i soldi cadessero dal cielo, come la pioggia assassina, per fare prevenzione.
Pensa Colapesce, pensa e sogna. Messina 23 dicembre 2013
Leobrogno
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