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Leobrogno, voce antica dello stretto
Continuamente inquieto, come i fondali dello stretto. Perso nella perenne ricerca di Itaca, la casa, il rifugio, la pace. Talvolta Cassandra di sventure che solo i ciechi non vogliono vedere. Flebile suono proveniente dal fiato dell’uomo ed avviluppato nei turbini di una conchiglia. Segnale lanciato, un tempo, nella nebbia, dai naviganti che si muovevano in acque perigliose. Nessun radar potrà salvarci se non ascoltiamo con il cuore le vibrazioni prima dei suoni, le intuizioni prima delle immagini.
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