www.colapisci.it L'uomo che diventa pesce per necessitā o per scelta Lia Schiavo

 

Abissi

Non pensare alla profonditā che mai hai raggiunto,
c'č sempre un abisso piccolo, arrendevole,
una di quelle grotte di minuscoli scogli
tu le conosci e le chiami per nome...
non pensare alla cima che non hai conquistata,
c'č sempre una piccola e ingenua collina
un covone giallo sotto una stella blu
una spinta di reni,
una pedalata forte,
l'avanzata dei mille a Palermo,
l'entrata di Porta Pia,
era uno scrittore, sognava?

Io adesso non ho voglia di ricordare il suo nome,
ma tu fa come se nulla fosse...
A che serve?
Sfasciare le porte, buttare a terra i muri
per entrare nella storia?
Continua che l'asfalto corre
e il mare alza fiere creste di galli baldanzosi
come nei mattini di pasqua al tuo paese...

Adesso posso sentire il rumore e il profumo forte del cuoio
dei  sandali diabolici di Girardengo,
di Bartali....la canzone di Conte...
zazazazā zazazazā
zarazazā zazā zazā

Sugli stradoni impolverati
corri Francesco,
scendi le scale del Tempio in volata,
cadi, rialzati....io ti ricorderō,
non dico sempre,
ma fino a quando la mia mente
potrā ricordarti...
ti ricorderō cosė,
come un'aerodinamica immagine futurista
un insieme giallo
di cerchi concentrici
lanciati a folle velocitā
con in cima la tua testa e la tua faccia di bambino ribelle....
la pelle dura degli sportivi che sognano sempre
le cime innevate
gli aerei
le barche a vela
le immersioni sconsiderate
una mela rossa o gialla addentata tra la sterpaglia del tuo fiume
a San Gregorio
dove pascolavano le mandrie di buoi
nell'assonnata campagna agrigentina

Continua, che io come vedi
resto a testa in gių sul mio libro...
e anche questa č una sfida su piccole altezze
minuscoli abissi e ritagli d'infiniti spazi

 

Lia  Schiavo

   

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