www.colapisci.itL'uomo che diventa pesce per necessitą o per scelta


Lia, thalassa

Lia ha preso dal mare la parte migliore di se stessa e prova a raccontarla con le parole che ha imparato fin qui.....
La sua faccia di marmo fuoriesce dall'onda e resta incerta, sotto la luce dell'alba e del tramonto... la luce cambia e poi regolarmente scompare e anche lei scompare, riaffonda nel tepore dell'acqua che la copre interamente come una madre gelosa.....
E'
raro che il suo corpo emerga del tutto, i sogni stanno gił e anche le mani lunghe e nervose del mare stanno gił... ma quanta gente sta gił e quante cose! I velieri ubriachi, le fontane d'alghe impietrite, i coralli pungenti come lucidi coltelli rossi e bianchi dalla pelle d'angelo, i miti, gli eroi, le loro voci, i loro occhi spalancati sugli eterni silenzi, occhi senza ombre, occhi lucidi e tondi, senza ciglia, senza soluzioni di sereno riposo, sempre all'erta, senza sonno......
Chi
cerca il mare? Chi vuole thalassa scolpendo vulcani e terre verdi?
In questo cerchio mediterraneo si celebra la tragedia di una vita limitata e sotto il cerchio si recita la sua immortale esistenza.... Un teatro di cui Cola sorregge lo scenario pił fragile, pił ardente, pił dimenticato, l'isola di Lia... e da qui che lei si apre percorrendo le ruvide tele del proscenio immerso, come thalassa che raccoglie Cola e lo culla con la musica roca della risacca e con le parole che ha imparato fin qui.....

 

   

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