www.colapisci.it L'uomo che diventa pesce per necessità o per scelta Lia Schiavo


Processioni

Elaborazione Cristo alla colonna di seguace di Antonello da Messina  - Museo Regionale di Messina

Quelle cinque ore di processione sono l'annunciato arresto cardiaco della grande città attorcigliata come sempre dentro al suo traffico maligno e disordinato...

Arrivati a borgo vecchio la musica forte tace e inizia la nenia che vuole addormentare il Cristo morto, non nel sonno atroce della croce ma nelle braccia dolci della madre che lo culla al seno e gli bacia gli occhi e la fronte ferita... un bacio per ogni spina che la trafigge a sangue... i fratelli che sorreggono la bara del Cristo dondolano, abbracciandosi stretti, al suo ritmo lento come dondola il petto della madre che addormenta il suo bambino...
I
n quella sera appena buia i profumi dei fiori, il calore dei ceri, le impalpabili esalazioni degli incensi... tutta la sensualità del dolore e del pianto esaurisce la pena che abbiamo dentro il cuore e le lacrime che sentiamo scendere sulle guance sono di liberazione...
Il nero fa da sfondo all'oro e ai colori sgargianti dei fiori di primavera....
I
fuochi delle candele accese si mortificano ancora sull'avanzato pomeriggio di sole ma risplendono tremanti e fumose non appena il sole cala e s'annega dentro al mare vicino... 
I
o sono lì e ci resto nell'elaborazione del lutto primigenio, della perdita e del dolore dell'abbandono...

Queste processioni che vedono un innocente morto crocifisso, chiuso dentro alla sua bara di vetro e una madre esangue seguire quella bara, mi sembrano la catarsi dell'antico, tragico errore sul quale gira il mondo.... quel "primo errore" che ci ha reso fragili e mortali agli occhi del Creatore...
E
poi dopo il dolore arriva leggera dal mare tutto intorno la nostra salvezza, la nostra consolazione grazie al sangue sparso in questi giorni sul calvario, sulle stradine del porto, davanti alle nere chiese antiche del centro storico...
L
a promessa di rinascita si completa in ogni sua parte e si compone in una figura angelica vasta e leggerissima che avvolge piano i palazzi, il traffico, la folla e le bare e i santi tutti e perfino il pezzo più aspro di dolore che c'è in noi....scompare

 

Lia  Schiavo

   

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