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Le stelle marine del genere Astropecten vivono su fondali mobili (sabbiosi, fangosi o ghiaiosi) e durante il giorno rimangono per lo più infossate nel sedimento. Durante il tardo pomeriggio e nelle ore notturne escono per cacciare principalmente molluschi bivalvi che sono tra le loro prede preferite. Nel Mediterraneo sono presenti sei specie appartenenti al genere Astropecten:
Queste
stelle sono simili tra loro e può essere difficile determinarne con
certezza la specie solamente da una fotografia.
Di seguito
descriverò i principali elementi riscontrati in centinaia di
esemplari incontrati e fotografati in Mediterraneo (Trieste,
Sardegna, Corsica, Isole Ionie e Cicladi della Gracia)
e i caratteri distintivi descritti da autori quali
Tortonese
Enrico, Koehler Réné, Emil Edler Von Marenzellerin
in base ai quali si può fare un’identificazione. In realtà per
specie come
Astropecten aranciacus,
Astropecten jonstoni
e
Astropecten irregularis
si tratta di un compito facile mentre per specie più complesse come
Astropecten bispinosus, Astropecten spinulosus
e specialmente
Astropecten platyacanthus
è necessaria un’analisi più approfondita.
Principali
elementi di una stella Astropecten
Descrizione della sezione di un braccio di una stella Astropecten
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Astropecten aranciacus Linnaeus, 1758
Questa
stella ha le
placche
marginali dorsali munite da 1 a 3 aculei piuttosto corti e placche
marginali ventrali con aculei lunghi, appuntiti, robusti, disposti
con regolarità, di colore arancio alla base e giallastro o bianco
verso la punta.
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Astropecten jonstoni Delle Chiaje, 1825
Questa
stella ha le placche
marginali
dorsali con un aculeo molto corto o assente
(di norma
le placche fra le braccia sono prive di aculei).
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Astropecten irregularis Pennant, 1777
Questa
specie è diffusa sia in Oceano Atlantico che in Mediterraneo ma le
varie popolazioni presentano delle differenze nelle placche
marginali dorsali.
Questa
stella ha le
placche
marginali dorsali ben sviluppate, in rilievo, di colore bianco o
roseo
e,
negli esemplari presenti in Mediterraneo, sono totalmente
prive
di aculei.
Le placche marginali ventrali hanno degli aculei corti, esili,
fitti, molto mobili
che non vengono mai tenuti rigidi e paralleli fra loro come le altre
specie, di colore bianco.
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Astropecten bispinosus Otto, 182
Ha le
placche marginali dorsali strette e alte con un’ampia zona nuda
laterale
(quindi visibile sul lato verticale delle braccia fra gli aculei
delle placche marginali dorsali e ventrali)
munite di
un aculeo, molto lungo, appuntito, con una forma conica molto
definita, di norma di colore bianco,
ma può essere anche giallo o arancio. L’aculeo è inserito sempre sull’orlo superiore e interno della
placca marginale dorsale e non lascia zone nude sull’estremità
superiore della placca.
La forma è
tipica e si distingue per avere un
disco
piccolo e le braccia molto lunghe e strette.
Il lato aborale ha colore omogeneo e può essere
verde
scuro o bruno.
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Astropecten spinulosus Philippi, 1837
Ha le placche marginali dorsali piccole, non molto alte (l’altezza della faccia laterale verticale della placca è poco più grande della larghezza della faccia superiore della placca), ricoperte totalmente da granuli allungati e nella sommità hanno da 1 a 3 piccoli aculei anche se, di norma, solo 1 di essi si può considerare un vero e proprio aculeo. Le placche marginali ventrali hanno degli aculei abbastanza lunghi e appuntiti di colore blu, violaceo o, meno di frequente, bruno o biancastro.
E’ una
stella che ha un
aspetto
piuttosto esile, talvolta con l’estremità delle braccia arrotondate.
Il lato aborale ha sempre tonalità scure di colore bruno o
bruno-rossastro, più di rado olivastro.
Le placche
marginali dorsali sono poco pronunciate
e di colore uniforme al resto del lato aborale. |
Astropecten platyacanthus
Ha le
placche marginali dorsali abbastanza strette e alte ricoperte
lateralmente da squame e piccoli aculei.
Nella loro sommità hanno un solo forte aculeo, di norma appuntito ma
di forma irregolare, un po’ appiattito lateralmente, il più delle
volte di colore giallognolo o arancio e più di rado biancastro.
L’aculeo è
(più o meno) scostato dal bordo interno e lascia sulla sommità della
placca, alla base interna degli aculei, una piccola zona nuda di
colore bianco o bluastro.
Il numero
massimo di placche marginali dorsali osservate per questa specie è
48, anche se di norma è compreso tra 29 e 43
a seconda della taglia della stella.
E’ una
stella con caratteristiche molto variabili e
può avere
braccia larghe o strette.
Il lato aborale presenta una colorazione molto variabile e può
essere bruno più o meno scuro, verde oliva, rosa-bruno,
grigio-bluastro.
Si
distingue da
Astropecten bispinosus
principalmente per avere le
placche
marginali dorsali coperte lateralmente di squame e piccoli aculei
(invece che nude), per portare
un aculeo
più piccolo di forma irregolare e un po’ appiattito lateralmente
(invece che lungo e conico), comunque scostato dal bordo interno
della placca e per avere mediamente
meno
placche marginali dorsali per ogni braccio.
Di seguito sono vengono illustrati meglio alcune
differenze tra le specie
Astropecten platyacanthus
si
può
distinguere da
Astropecten spinulosus
dalla
dimensione, quando il soggetto raggiunge o supera i 10 cm di
diametro
(in quanto
Astropecten spinulosus
non raggiunge i 10 cm di diametro),
altrimenti differisce principalmente
per avere
delle placche marginali dorsali
molto differenti:
più
sviluppate e alte, definite, con colori di norma diversi dal resto
del lato aborale e che portano aculei mediamente molto più grandi e
forti.
Gli esemplari giovani di Astropecten platyacanthus talvolta si possono confondere con Astropecten jonstoni quanto ad aspetto generale e colore, ma si distinguono sempre facilmente se si osservano le placche marginali e i loro aculei.
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Roberto Pillon |
Bibliografia:
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