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Nel Mediterraneo sono presenti quattro specie appartenenti alla famiglia dei Trachinidi:
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Trachinus radiatus
Ha di norma un colore di fondo omogeneo che và dal bianco crema, al castano-giallasto, al marrone chiaro con molti punti irregolari marrone scuro sul capo e macchie ad anello (simili a quelle del leopardo) sul dorso che vanno a diradarsi fino a scomparire verso il ventre.
La gola e l’estremità delle pinne anali possono presentare sfumature di blu. Questa specie ha la capacità di scurire o schiarire molto rapidamente la gola e le guance a seconda dello stato d’animo.
Alcune fonti riportano questa
specie come
frequentatrice di acque più profonde rispetto ai congeneri,
ma personalmente l’ho
incontrata sia in Grecia
sia in Croazia a partire dalla profondità di
1-2 m anche se, con maggiore frequenza, a partire da circa 4 m di
profondità.
Al contrario delle altre
tracine, la raggiata l’ho incontrata sempre in
fondali misti di sabbia e
roccia ed è anche
l’unica specie che ho visto infossata sulla
sabbia grossa e sulla ghiaia
(anche in prossimità di zone di sabbia fine).
E’ importante, per queste
specie, riuscire a trovarne i
caratteri distintivi nel muso
in quanto spesso è l’unica parte che emerge dalla sabbia. |
Trachinus araneus
Ha di norma
un colore di fondo omogeneo bianco-grigio chiaro con numerosi punti
neri sul dorso che proseguono anche sul capo, sotto l’occhio, sulle
guance e una serie di caratteristiche grosse macchie nere disposte
lungo una linea orizzontale sui fianchi che di norma sono ben
visibili. La prima pinna dorsale è di colore nero e l’estremità
della pinna caudale è spesso scura.
Questa danza di avvertimento in cui
il pesce mostra all’aggressore tutto il suo potenziale difensivo e
la sua velocità, è più o meno prolungata a seconda dell’indole del
soggetto e della sua taglia (certi soggetti molto grandi possono
anche saltarla del tutto).
Rispetto alle altre tracine, ha
la bocca
particolarmente verticale
ma è un carattere difficile da cogliere in acqua.
Ne consegue, ad esempio, che foto ravvicinate di questo pesce lo ritraggono spesso in pose particolari, con la pinna dorsale nera dritta e sempre con entrambi gli occhi che guardano dritti l’obbiettivo al contrario di altre specie come Trachinus draco che tendono a rimanere immobili e vengono fotografate con molta più facilità ma quasi sempre in posizioni rigide con lo sguardo che sembra quasi non guardare l’obiettivo. |
Trachinus draco
Ha di norma un colore di fondo omogeneo bianco-giallognolo, con tipiche venature turchesi sui fianchi e sul muso, può presentare macchie e sfumature gialle, ha sempre numerose macchie brune di forma irregolare nel dorso e nei fianchi nelle quali sono presenti delle corte linee oblique più scure e parallele fra loro. La pinna caudale ha venature giallastre e turchesi. Questa specie, nella mia esperienza di snorkeling, è di gran lunga la più facile da incontrare: infatti, nei mesi primaverili ed estivi, gli esemplari giovani frequentano le basse acque costiere già da 1 metro di profondità (nei mesi invernali si spingono invece a profondità maggiori).
E’ una specie molto comune che
ho incontrato ovunque ci fossero dei
fondali sabbiosi
(Sardegna, Corsica, Lampedusa,
Isola d’Elba, Karpathos, Milos, Naxos, Koufonissi, Santorini).
La livrea, e in particolare le venature turchesi, la rendono di norma facilmente distinguibile dalle altre tracine anche in virtù del fatto che, nonostante l’apparente irregolarità della livrea, ad un’attenta analisi essa risulta estremamente costante e, in particolare nel muso, è possibile vedere delle evidenti somiglianze tra i vari soggetti.
L’occhio di questa tracina ha la pupilla abbastanza globulare con un contorno dorato che nella parte centrale superiore ha una rientranza che in parte ne interrompe la rotondità (ha un occhio quasi identico a Trachinus araneus). |
Echiichthys vipera
Ha
colore di fondo
argentato-giallastro, con pinna dorsale nera, pinna codale orlata di
giallo ed è cosparsa di numerosi piccoli puntini marroni che sul
dorso sono disposti irregolarmente mentre sui fianchi sono disposti
regolarmente secondo linee orizzontali.
Questa
specie, pur essendo ritenuta molto diffusa, è estremamente difficile
da vedere e ancora di più da fotografare.
E’ presente su
fondali sabbiosi
in acque bassissime a partire da pochi cm di profondità, dove vive
insabbiata in attesa di qualche preda.
Le particolari abitudini di
questa specie, ancora prima della ridotta taglia, della particolare
livrea cosparsa di numerosi piccoli puntini marroni e della
differente morfologia del muso, la rendono di norma facilmente
distinguibile in mare dai congeneri. |
Roberto Pillon
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