Messina, oltre ad essere ricca di meraviglie naturali,
é
anche ricca di fenomeni che rasentano i
limiti della fantasia; in questa terra, come nei deserti, si puó
assistere
perfino ai miraggi.
A parte quello affascinante e spettacolare della
Fata Morgana che tutti conoscono e che nessuno ha mai visto, da
oltre un secolo siamo testimoni di un esclusivo fenomeno ottico di
allucinazione collettiva: il miraggio ponte.
Ricordo di aver visto, più
di trenta anni fa, persino delle cartoline nelle quali le due sponde
apparivano collegate da un magnifico ponte sospeso. Per essere sicuro di non
essermi distratto per parecchio tempo ho allungato il collo per controllare,
ma non ho visto niente.
Sono certo, anche se non c'ero, che nel 1939 durante la
1ª Fiera Campionaria Internazionale della Cittá
di
Messina
é
stato esposto il 1° modellino, magari in legno, del
ponte sullo Stretto.
Ancora oggi si espone un bellissimo plastico con decine di articoli
giornalistici di contorno:
- Il ponte dei sospiri
- E' fatta! Il ponte si fará, mancano solo i soldi
- Il ponte sará
finanziato dallo zio d’America.
Senza contare le brutte
copie, sull’argomento sono stati scritti 250 Kg di carta, fra relazioni e
progetti; sono state fatte leggi, istituite Commissioni tecnico-scientifiche
internazionali, costituite Società, redatti ed esaminati centinaia di
progetti, sono passati oltre 140 anni da quando qualcuno lo ha pensato per
primo, sono stati spesi parecchi soldi pubblici, si prevede che per la
costruzione ce ne vogliano molti altri e che si debbano impiegare almeno
otto anni per la realizzazione.
Ma tutto ciò è giustificato dal fatto che questa miriade di tecnici,
scienziati e burocrati ha dovuto fare i conti con quella Natura che, pur
essendo molto bella, è spesso anche forte e violenta.
Hanno dovuto tenere conto di Vulcano che di tanto in tanto fa ballare
tremendamente terra e mare, di Eolo che governa da sempre sull’intera Zancle
e di quel Dio Nettuno che con un solo colpo di tridente staccò la Sicilia
dalla Calabria creando quel meraviglioso Stretto che adesso l’uomo vuole
ricongiungere.
Ora finalmente sembra cosa fatta, ma, cosa strana, mentre l’Italia progetta
e costruisce ponti in tutto il mondo, per il suo ha bisogno dell’Europa o
dello zio d’America.
Lo Stretto di Messina
visto da Galati Marina
Bisogna considerare il fatto, però, che lo Stretto non è affatto stretto, difatti il punto più
stretto è largo più di 3000 metri.
Ne verrebbe fuori un mostro della tecnologia umana, un ponte a campata unica
di 3200 m, 3480 m comprendendo le campate laterali, con due torri alte 376
m sul livello del mare, largo 60 m e sostenuto da cavi di acciaio del
diametro di 1,2 m
Sarebbe qualcosa che andrebbe a finire nel Guinness dei primati, qualcosa
che passerebbe alla storia della geografia: Il
ponte più lungo del mondo!
Lo Stretto visto da
Contemplazione
Come ogni opera umana avrebbe i suoi pro ed i suoi contro.
Si percorrerebbe la distanza fra Sicilia e Calabria in tre soli minuti, il
turismo avrebbe un notevole impulso, per una decina di anni ci sarebbe
notevole impiego di manodopera locale, finirebbero gli intasamenti stradali
dei due centri urbani interessati.
Di contro però molta gente perderebbe il posto di lavoro, non avrebbero più
senso “ferrubbotti” e traghetti privati, l’incremento di turismo sarebbe
solo momentaneo come lo è stato per i Bronzi di Riace,
la manodopera locale impiegata sarebbe solo quella di ultima scelta, Messina
e Reggio sarebbero più vicine, ma ambedue tagliate fuori ancora di più dalle
principali linee commerciali, il porto di Messina avrebbe ancora meno
importanza e la Madonnina del Porto per poter benedire, come ha sempre
fatto, oltre che i messinesi, anche tutti i siciliani che la degnano di uno
sguardo, dovrebbe quantomeno girarsi verso Ganzirri.
Lo Stretto visto dal rione
Ringo
Ho usato sempre il condizionale perché una cosa sola è certa, che il messinese considera il
ponte come la cicogna, come la Befana, come qualcosa di cui tutti parlano ed
a cui nessuno più crede.
Ormai, come S.Tommaso insegna, è opinione pubblica:
Non ci cridu si non prima ‘u vidu!
oppure M’u visti stù fimmi! Se sarà fatto, sarà un’opera del terzo millennio, magari quando i nostri eredi si ciberanno di
pillole di carne e di pesce e per digestivo useranno pillole di limoncello,
o magari quando invece di usare la gomma del ponte
si userà il ponte di gomma, che sarebbe
anche perfettamente antisismico.