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Nomi, cognomi e soprannomi messinesi

 


'u galatotu

 

A Messina, il culto Mariano giustifica la stragrande maggioranza di nomi dedicati alla Madonna, vista sotto i piú svariati aspetti.
Maria é il nome più diffuso in provincia; in ogni famiglia ce n’é qualcuna, e non c’é uomo che non abbia almeno una Maria registrata nel cuore.
Le piú armoniose varianti sono: Maria Rosa, Maria Antonia, Marianna, Mariangela, Mary, ma ci sono anche Letteria, Lilla, Lilly, Concetta, Assunta (una mia amica di nome Assunta che fece 100 concorsi senza vincerne mai uno, rimase casalinga e non fu mai assunta), Carmela, Rosaria, Nunzia, Tindara, Catena, Addolorata, Immacolata e forse qualcuno si chiama anche Vena.
Non mancano le varianti al maschile: Letterio, Lillo, Mario, Mariano, Carmelo, Concetto, Tindaro, Cateno, Rosario, Nunzio e stavolta ritengo improbabile che qualcuno si possa chiamare Addolorato o Veno, anche se al mondo tutto è possibile (focchè di òmini preni, come dice un vecchio proverbio).
Difatti, so per certo che in un paesino delle valli di Comacchio una persona nata il 2 novembre si chiama Commdef perché il padre, avendo molti figli, aveva preso l’abitudine di chiamarli col nome del Santo del loro giorno di nascita; risparmiava così una festa l’anno per ogni figlio.
Mi capita anche di avere un cugino che si chiama Walter solo perché a mia zia piaceva moltissimo Amedeo Nazzari, ma era convinta invece che si chiamasse Walter Chiari!
Per i cognomi, invece, basta fare una lunga ricerca da maniaci sulla guida telefonica, anche per scordare delusioni passate e trapassate anteriori; ci accorgeremmo presto che Messina è stata un porto di mare, una città aperta ad ogni paese, una città prevalentemente e forse esclusivamente commerciale.
Difatti, esaminando solo i cognomi più diffusi, si può trovare: Calabrò, Cammaroto, Catalano, Genovese, Giordano, Greco, Lombardo, Lucchese, Pisani, Puglisi(sarà saltata una “e”), Romano, Russo (non si sa se Russo sia inteso come russo della Russia o come rosso ossia il classico cognome italiano Rossi.), Siracusano, Toscano.
Compaiono anche nomi di diverse località, come: Ferrara, Messina, Minissale, Mondello, Nicosia, Oliveri, Sofia, Sorrenti, Ventimiglia, Vinci, ecc. Ci sono pure molti cognomi che riflettono le attività praticate: Abate, Barilaro, Bottari, Carbonaro, Cavallaro, Finocchiaro, Ingegneri, Lo Giudice, Manganaro (o setaiolo, Pellegrino, Previti, Spadaro.
Fra i nomi comuni passati a cognomi si può notare una bella serie: Carbone, Denaro, Ferro, Fiumara, Freni, La Porta, La Rocca, La Rosa, La Torre, La Spada, La Valle, La Vecchia, Leone, Libro, Maccarrone, Mangano, Mento, Oliva, Piccione, Torre.

Si trovano anche tutti quelli di nobili origini: Barone, Conti, Lo Duca, Lo Re, Marchese, Principato, Signorino, Reale. 
Non mancano, come in nessun altro posto, i cognomi nati dalla fantasia di qualcuno che li affibbiava a bambini abbandonati che diventavano capostipiti, come: Allegra, Amato, Bonanno, Bonasera, Bruno, Caruso, Celeste, Donato, Gemelli, Gentile, Grasso, Longo, Mancuso, Piccolo, Quartarone, Rotondo, Trovato, Trovò, Venuto, Vita, Zuccaro.
Un simpatico accostamento è dato da: Panarello e Cannistrà (senza accento).
Il cognome più diffuso è senza dubbio Arena, seguito poi, in ordine alfabetico da: Costa, Cucinotta, De Luca, De Salvo, Di Pietro, Mangano, Morabito, Parisi, Puglisi, Raffa, Rizzo, Romeo, Ruggeri, Russo, Villari.
Alcuni di loro individuano la zona di provenienza, così Arena, Mancuso, Mangraviti e Denaro, sono sicuramente originari della zona dei laghi, così come: Munafò, Oliveri, Mangano e qualche altro provengono da Messina sud.
A volte capita di ritrovare due fratelli con cognomi diversi, e ciò dipendeva da chi andava a denunciare una nuova nascita, o dall’impiegato che doveva registrarla; alcuni esempi sono:
Saia - Saja - Saija, Fabiano - Fabbiano, Spavara - Sfavara - Spravara - Sfravara, Frassica - Frazzica.      

 



 

Uccio, 'u galatotu

   

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