So che non ami masturbar di fede,
ma quello a cui ti spingo, amico mio,
non è quell’atto scialbo di chi crede,
e poco ha che spartir con il tuo Dio:
la fede in te, nell’uomo che ti senti
per ciò che di più bello al mondo desti,
per quella voglia d’affrontar gli eventi,
per cui nell’Albo d’oro ti ponesti.
Mostra l’ardor, la volontà, la grinta,
fai che la dignità t’inondi il petto,
fai che il dolore in te non l’abbia vinta, sentier ti traccia che
sia d’ameno aspetto.