www.colapisci.itL'uomo che diventa pesce per necessità o per scelta


A zio Nino

Nei tuoi occhi azzurri e nelle tue smorfie, il sogno naive di un bambino di Taormina che scavalca i valichi della fantasia.
Arte distratta, colori e scalpelli, olii e legno, fusi nella tua bizzarria ereditata e complice di padre e fratelli.
L’assolutezza della famiglia, bene indissolubile e immortale, ti ha reso lavoratore instancabile, artista della vita e di presepi barocchi, come barocco è stato il tuo amore per gli altri; ridondante, rumoroso, dolcissimo, solare, dispettoso, unico.
Piene le pareti dei tuoi paesaggi, i ricordi delle tue foto, la pignolata rubata, la Sicilia scolpita nella cadenza quasi torinese, le forchette vendute dopo la guerra.

Hai lasciato tutto in perfetto ordine; niente fuori posto: a tutti un dono, un’immensità di amore e giochi d’artificio di pennelli e fatica e poesie rimate e sudore e colori alle pareti e lavoro e linguacce al mondo e il tuo abbraccio, infinito, libero.
 



Daniela

 

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