Mia madre
Ti
lascio la mia eredità di μήτηρ/
mater.
Segui il filo, dipanalo e legalo ai tuoi figli.
Mi ricorderai nei nodi che dovrai sbrogliare,
nei tratti sfilacciati che dovrai riparare,
nella fatica che dovrai fare
per ricucire laddove si spezza.
Imparerai che il filo ha radici antiche
e non può essere perso.
Ha fibra fatta di luce e di vita,
di morte e di rigenerazione.
Ha in sé la ciclicità del sacro
che va riconosciuto e suggellato
con patto d’amore.
D.M.
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