X.
P. Mexia
Il pesce
Colano

Disegno di Mario Addis in
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Ricordo haver sin da fanciullo udito dire a vecchi di un pesce Cola, che era uomo, & andava
per il mare nuotando, con molte cose favolose di lui, le quali tutte io per tali giudicai
sempre finché dopo l'haver io molti libri letti, trovai cose così piene di meraviglia
scritte che se io le havesse da uomini di poca autorità udite le havrei pigliate per
vanità, & bugie.
Quanto
a quel che si dice favoleggiando delle vecchie, & volgo di questo Pesce-Cola penso sia
quel che dicono due eccellentissimi huomini di non meno autorità, che dottrina, il
Pontano l'uno, grande humanista Oratore & Poeta, & Alessandro D'Alessandro
l'altro, giurisconsulto eccellente & nelle lettere humane esercitato; nel libro che
fece, chiamato i Giorni Geniali.
Hor scrivono che nel tempo loro in Catania, del Regno di Sicilia, fu un'huomo. che era da
ciascuno chiamato il pesce Colano, il qual sin da fanciullo fu tanto inchinato ad
andarsene nuotando nel mare, che niun'altro solazzo havea maggiore la notte, & il
giomo; crebbe questo suo costume dipoco in molto, & poi in tanta estremità, che quel
giorno, che non era per la più parte stato nell'acqua, dicea sentir tanta passione &
affanno nel petto, che non pensava poter vivere.
Continuando in quell'esercitio, et già
venuto uomo, fu la sua destrezza & forza nell'acqua tale, che ancora che fusse gran
tempesta in mare egli lo nuotava senza timore, o pericolo alcuno, & dicono, che gli
convenne nuotar una volta per forza, senza mai posarsi, 500 stadi, che sarebbono 16 o 17
leghe di Spagna.
Et andavasi alcuna volta in mare un giomo, o dui come un pesce caminando
da una parte, & l'altra per la costa del mare, & così andando lo
incontravano alcune navì, & egli chiamava chi vi era sopra, & essi lo accettavano
dentro; et domandatoli del suo viaggio, gli davano da mangiare & bere, & si stava
con esso loro per un poco in piacere, poi risaltava in mare tornando al suo viaggio, &
in questo modo portava alcune volte nuove a quei delle città vicine di quei che
incontrava per mare.
Et in questa vita visse questo huomo molti anni sano, &
gagliardo, sin che in una festa che fece il Re Alfonso di Napoli in Messina, porto di mare
notabile in Sicilia, che per esperimentare il nuotare di questo huomo, & d'altri, che
di quel medesimo esercizio si vantavano di saper molto, fece gittare in mare una coppa
d'oro di assai gran valore, proponendola per premio a chi più tosto la ritrovasse
pensando gittarvene altri pezzi cavata fuori cuella.
Quivi ragunati molti eccellenti
nuotatori per far del lor nuotar prova, Colano insieme con gli altri si lasciò andare al
fondo; & dove era stata gittata la coppa né mai più fu veduto, né di lui nuova
alcuna saputasi, credesi che per sua disgrazia entrasse in qualche luogo concavo che nel
fondo era, né potè più riuscime, ma quivi se ne morisse.
X.
P. Mexia
Sylva de varia Leccion
Siviglia 1542
da G. Pitrè


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