Maria Savi-Lopez

Cola Pesce


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Fu in Messina ancora al tempo dei nostri vecchi un huomo chiamato Cola Pesce; ma era nativo di Catania, huomo veramente degno di cui si maraviglino gli huomini in tutti i secoli.
Costui lasciando quasi la compagnia de gli huomini si viveva tra' pesci del mare di Messina, e perché ei non poteva star molto tempo fuori dell'acqua, però egli s'acquistò il cognome di pesce.
Costui narrò agli huomini molte cose maravigliose e secrete di natura, e di quell'istesso mare, andando egli a nuotare a guisa di pesce marino per quei lunghi viaggi ancor nel tempo delle fortune e delle tempeste; i quali segreti di natura ancor ch'io n'habbia diligentemente interrogato, non è mai stato però alcun Messinese che me n'habbia saputo raccontar alcuno.

Essendo dunque tenuto costui in pregio da' cittadini di Messina e riguardato come un miracolo, egli in certo giorno solenne, in presenza d'un grandissimo popolo, andò a ripescare una tazza d'oro, ch'havía gittata in mare Federigo re di Sicilia, il quale havea comandato a questo Cola ch'andasse per essa.
Et havendola egli presa due volte, la terza volta che il re la gittò egli si tuffò per riaverla e non ritornò mai più su, benché fusse aspettato dal re e dal popolo gran pezza invano.
Ogn'un si pensò ch'egli entrasse in quelle profondissime caverne del mare, e che non potendosi difendere dal corso e furor dell'acqua, vi si annegasse dentro.

Così dicono i Messinesi che andò la cosa; ne è venuta la fama di costui di mano in mano insino ai nostri tempi, e molti honorati scrittori ancora n'hanno fatto memoria

 

leggenda trascritta da Giuseppe Pitrè
Desunta da Leggende del Mare
di Maria Savi-Lopez
Sellerio editore Palermo

 

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