De Immanitate liber
De vicio ac de Virtute,
itemque de immanitate
Cola pisce
[...]
Virtus mediocritatem sequitur
Ad haec cum virtus sequatur mediocritatem, quaeque recta sunt atque
honesta officia, secus autem vicium e defugiat illa, e aversetur
nimirum scelera haec qui sequantur non tantum a mediocritate recedunt
longius, ipsaque ab honestate acrectudine verum perinde ac belluae
ignorare illam se fatentur, exutaque vel abiecta potius hominis natura
ac ratione ad feras transuent.
Cola homo cur piscis dictus
Quod factitatum videtur ab
Cola Pisce, homine Siculo, qui relicta
humana societate omnem fere vitam ab ipsa pueritia in mari egit atque
inter pisces.
Qua e re factum est illi Piscis agnomentum, ut non hominis mores
tantu exverit, verum etiam ipsam pene effigiem lividus, squamosus, horridus.
Quocirca immanitati qui se tradiderint, hi prostrata hominis
natura, ab impetu rapiunt, bellurumque ab impotentia ac rapacitate.
Qui enim vitium sequitur, is a recto tantum honestoque recedit, at qui immanitatem, ab homine
ipso prorsus abiens ad feras transit, belluinamque naturam.
Immanitatis genera aut
species multiplex
Nec vero immanitum hominen unum est genus, aut una immanitatis species, verum ea
multimoda est, nec una tantum in re, verum in pluribus ac diversis nota,
quemadmodum a nobis non solum per genera ipsa, verum etiam per species
declarabitur cum unus idemque vix omnis eius partes fuerit complexsus, exque
toto eam assecutus, sicuti etiam in avaritia usu venit.
Quid quod ea quae vitia appellantur, aut ab excessu ea existunt, aut a defectu,
utereque enim in aetionibus versatur.
Immanitas autem ab horum neutro videtur originem ducere. Ubi enim in belluam ex homine sit transitio, omnis protinus abijcitur mediocritas ac
modus, que quidem tantum sunt hominis, minime veru pecudum, earum que
sanguinolentarum
[...]
Ioannis Iovani Pontani
Sec. XV
De Immanitate liber
Del vizio e della virtù,
e anche della disumanità
Cola pisce
Libera traduzione
[...]
La virtù segue la mediocrità
Per queste motivi, quando la virtù tende alla mediocrità, quelli che sono doveri giusti e
onorevoli fuggono da essa o se ne allontanano velocemente, e quelli che non si
discostano tanto dalla mediocrità, si stufano con acredine dell'onestà, anzi,
proprio come le bestie la ignorano, e si svestono della ragione e della natura
umana per diventare bestie essi stessi.
Perché l'uomo Cola si chiama pesce?
Questo sembra essere il caso di Cola Pisce, un uomo siciliano,
che, uscito dalla società umana, ha quasi trascorso la sua vita in mare fin
dall'infanzia vivendo tra i pesci.
Per questi fatti gli fu dato il nome di Pisce, perché il suo
comportamento aveva poco di umano e il suo aspetto era livido, squamoso e
orrendo.
Tipi e specie multiformi di mostruosità
Perché chi segue il vizio si allontana solo da ciò che è giusto e onorevole, ma chi, per
disumanità, si allontana completamente dall'uomo stesso appartiene alla natura
selvaggia e bestiale. Né in effetti c'è un solo tipo di uomini mostruosi o di una sola specie di mostruosità, in
verità ci sono molte specie di mostruosità, e non solo una, conosciute in tanti
e diversi aspetti.
In particolare, una specie mostruosa si forma prendendo parti diverse ad altre specie, come
avviene anche nella pratica dell'avarizia. E quello che chiamano vizi, dipende da eccessi o da carenze ed entrambe ne restano coinvolte.
Ma la mostruosità non sembra derivare da questi aspetti. Perché quando si
verifica una transizione dall'uomo alla bestia, la somiglianza con l'uomo è
tanta, in quanto sanguinante, mentre poca è la somiglianza con la bestia.
[...]
Ioannis
Iovani Pontani
Sec. XV
Carlo Maria Tallarico, così la interpreta
[...]
Compie gli scritti di argomento fìlosofìco il libro della Immanità.
Chiama cosi quel vizio che tramuta l'uomo in bestia e quasi lo spoglia dell'umanità, e che ha
tante specie, quanti sono i diversi aspetti, onde l'uomo si può mostrare
imbestiato. Anzi, a vero dire, è più che vizio, mentre
questo allontana l'uomo dal retto e dall'onesto, dove che la immanità lo
allontana da sè stesso.
Così, per chiarire la cosa con un esempio, l'istinto alla procreazione e agli
alimenti è comune all'uomo e al bruto, e la sola differenza che in questa
necessità di natura distingue l'uno dall'altro, è il modo diverso di esercitare
codesto istinto.
Sopprimete siffatta distinzione, conculcate le leggi poste da natura, usando, per accennare ad un
sol caso, con le bestie o cibandovi di carne umana, e voi moralmente dallo stato
umano siete passato nel ferino e divenuto immane.
Nicola Pesce siciliano, stato sin da fanciullo sempre in mare, spogliò affatto i
costumi umani e divenne pesce, non solo moralmente, ma, per un certo rispetto,
fisicamente: tanto si era fatto livido, orrido, squammoso.
Dove è da osservare che l'immanità, come il vizio e la stessa virtù, non è
l'atto, ma l'abito, e che il parricidio, come qualunque altro delitto, per
detestabile che sia, quando manca la consuetudine, non costituisce immanità.
E qui, dopo averla distinta dalla crudeltà, l’autore considera la immanità sotto
l'aspetto re ligioso, facendo vedere in quanti modi si puó essere immune verso
Dio; sotto l'aspetto politico, mostrando in che consista l' immanità di chi
opprime il viver libero ...
[...]
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