Riccoboldo di Ferrara
Sermo de ritibus
antiquorum
Durante il tempo di questo imperatore (Federico II)
i
riti e le maniere erano rozzi in Italia. Perché gli uomini portavano sulla testa
cappelli fatti di scaglie di ferro, che chiamavano majactas.
A cena marito e
moglie mangiavano nello stesso piatto. Non erano
in uso i taglieri. C'erano una
o due tazze in famiglia. Di notte, quando cenavano, illuminavano i tavoli con
lampade o torce, tenendo la torcia uno dei ragazzi o dei servi, perché non c'era
l'uso delle candele sui muri.
Gli uomini indossavano pellicce senza fodera o cappotti di lana senza
pelliccia e fasce di pignolato. Le donne si accontentavano delle
tuniche di pignolato anche quando si sposavano. A quel tempo la cultura di uomini e donne era bassa.
C'era poco o niente oro e argento nei vestiti. La dieta era allora molto
frugale; i plebei mangiavano carne fresca tre volte alla settimana; poi a pranzo
mangiavano verdure bollite con carne. E riservavano la carne
fredda per la cena. Non tutti erano abituati al vino d'estate. Con una piccola somma
di denaro si consideravano ricchi. A quel tempo le cantine erano piccole,
i granai non erano grandi e si accontentavano di magazzini.
Le donne si sposavano con una piccola dote, perché la loro cultura esigeva che fosse
molto parca. Le vergini nelle
case dei loro genitori si accontentavano di una tunica fatta di
pignolato chiamata sotanum, e di un
mantello che chiamavano xoccam. I copricapi non erano
costosi per le giovani donne o le spose. La coppia all'epoca indossava larghi
nastri a coprire le guance fino a sotto il mento.
Era la gloria degli uomini a quel tempo essere a
proprio agio tra armi e cavalli. Era la gloria dei ricchi nobili avere torri, a
quel tempo le città d'Italia erano famose ciascuna per le loro numerose torri.
...
Durante questi tempi c'era in Sicilia un uomo di nome Nicolaus Piscis, che
viveva nel mare, come un pesce, e non poteva stare fuori dall'acqua a lungo. Qui
rivelò agli uomini molti dei segreti del mare.
Dopo la maledizione di sua madre
gli è stato dato così tanto.
Riccobaldo di Ferrara
Compilatio chronologica
XIV sec.
Sermo de ritibus
antiquorum
«Per huius imperatoris tempora rudes erant in Italia ritus et mores. Nam viri infulas de
squamis ferreis capite gestabant insutas birretis quas appellabant
majactas.
In cenis vir et uxor una manducabant parapside.
Usus incisoriorum ligneorum non erat in mensis. Unus vel duo scyphi in familia erant.
Nocte cenantes lucernis aut facibus mensas illuminabant, facem
tenente uno puerorum vel servo, nam candelarum de sepo usus non erat.
Viri clamidibus pelliceis sine operimento vel laneis sine pellibus
et infulis de pignolato utebantur. Mulieres tunicis de pignolato
etiam quando nubebant erant contente. Viles tunc erat cultus virorum
et mulierum. Aurum et argentum rarum vel nullum erat in vestibus.
Victus tunc erat parcissimus; plebeii homines ter in septimana
carnibus recentibus vescebantur; tunc prandio edebant olera cocta
cum carnibus.
Cenam autem ducebant ipsis carnibus frigidis reservatis. Non omnibus erat usus vini estate.
Modica nummorum summa se locupletes habebant. Parve tunc erant celle
vinarie, orrea non ampla, promptuariis erant contenti.
Modica dote nubebant femine, quia eorum cultus erat parcissimus. Virgines in
domibus parentum tunica de pignolato que appellatur sotanum et
paluda mento lineo quod xoccam dicebant erant contente. Ornatus
capitis non pretiosus erat virginibus aut nuptis. Coniugate latis
vittis tempora et genas sub mentum vittabant. Virorum tunc erat
gloria esse in armis et equis commodos.
Nobilium locupletum erat
gloria turres habere, quo tempore urbes Italie singule multis
turribus inclite visebantur.
Per hec tempora fuit
homo in Sicilia nomine Nicolaus Piscis, qui in mare vixit, ut piscis,
nec diu extra aquas esse poterat. Hic multa
de secretis maris hominibus revelavit.
Post matris maledictionem
sortem talem sortitus est.»
Riccobaldo di Ferrara
Compilatio chronologica
XIV sec.
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