Colar messinese
Colapesce - Disegno di Giovanni Potente - 2008
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Il conte Buffon con piena fiducia adotta il sentimento di
Virgilio e di Omero, e ripone Cariddi tra i vortici più rinomati del
mare. È voce altresì che i corpi da inghiottiti vengan portati dalla
corrente fin presso Taormina, trenta miglia distante da
Cariddi, rigettati al lido, alcuni giorni, dopo miglia che se
gl'ingoiò.
E a confermazione di questo, è lepido insieme e tragico ,
l'accidente narratoci d'un certo Colar
messinese, che per rimanere sott'acqua assai tempo aveva il
soprannome di Pesce.
È fama che Federico, re di Sicilia, venuto
determinatamente a Messina per vederlo, sperimentasse d'una maniera
crudele la sua maestria, stringendolo a prendere una tazza d'oro
fatta gettare nel vortice di Cariddi, che stata sarebbe il premio
del suo coraggio; e che il prode ritrovatore dopo l'aver sorpreso
gli spettatori, col restar due volte tuffato lungamente nell'acqua,
la terza più non comparve, trovatosi d'indi a non molto il cadavere
alle spiagge di Taormina.
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L. Spallanzani
OPuscoli inediti
Reggio
1843
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