Exotericarum
exercitationum
liber XV
De Subtilitate
Exercitatio CCLXII
DE COLA PISCE
Foto in
fabbrica delle scene
De Colapisce, Delphin,
fwlsiwg, Urinatores
Multa nomina concidit Italicum
vulgus. Franciscus à multis dicitur, Ceco: Dominicus, Beco:
Laurentius, Renzo.
Sìc Turcae Constantinopolim, Stampol:
Adrianopolim, Adrina: Elephantem, Fil.
Ita à Siculis & Calabris, Nicolaus, Cola.
Quo nomine, cum & ab aliis, & à Joviano
Pontano iuvenis urinator quidam fuerit appellatus:
quare tu eum vocaveris Colanum,
equidem nescio: cuius e nomen, & historiam apud amoenissimum illum
poetam tibi legere licuerit.
Subtilitatem tamen omnisisti. Ii enim qui
aliqua de caussa diu sub aqua manent, olei plenam splongiam in ore,
aut ad os habent. Itaque emissum aliquo modo spiritum renovant ex eo
aere, qui intra oleum continetur. Id fiat pacto, nescio. Non enim cum
illi fui. Vidi tamen. Illud quaeramus porro. Cum sub Cane latet
delphin: cui vel tum maxime propter acstum spiratione opus eit: ubi,
aut quo modo, fwlsiwg queat?, Graeco verbo
usus sum: quia & latitationem dicit & latebras.
Nostrum, latere, non implet. Latemus etiam tenebris, etiam utille Virgilianus, post Carecta.
At enim vero non sunt ii fwleoi.
Sed de his in fecundo Familiarium exercitationum.
G. C.
Scaligero
Exoticarum exercitationum libri XV
Francoforte
1576
(1582, 1612)
DE COLA PISCE
Scultura di Clementine
Coursan
Libera traduzione
Nella vulgata popolare, in italia, ha molti nomi. Francesco è chiamato da
molti; in ceco è chiamato Domenico, in Beco Laurentius (Renzo). Così i
turchi di Costantinopoli, lo chiamano Stampol, ad Adrianopoli è Adrina ad (Elephantem)
Phil.
Così in Sicilia e in Calabria è conosciuto come
Nicola, detto
Cola.
Con questo nome un giovane
palombaro venne chiamato da Gioviano Pontano e da altri: per questo fu dato
il nome di Colano e, in vero, altro non so.
Ti sarà concesso leggere di lui e della storia del suo nome da questo piacevolissimo poeta.
Ci sono tutte le distinzioni, comunque.
Per coloro che per qualche motivo rimangono a
lungo sott'acqua, si verifica una piena esplosione di olio in bocca o alla bocca.
E così rinnovano in qualche modo il respiro, grazie all'emissione di
aria contenuta nell'olio. Non so se ciò sia corretto. Perché in quel tempo
non c'ero. Provo a scoprire, tuttavia.
Cerchiamo ulteriormente.
Quando un delfino si nasconde sotto un
pescecane, in questa situazione gli servirà respirare, dove o in
che modo può
fwlsiwg? Ho usato la parola greca perché
significa occultarsi e nascondersi. Il delfino, messo di lato al pescecane,
non riesce a coprirsi.
Nascondiamoci
anche noi nelle tenebre, proprio come Virgiliano, dietro ai cespugli.
Ma in effetti loro non sono fwleoi.
Ma di questi parlerò nelle esercitazioni delle Famiglie.
Giulio
Cesare Scaligero
Francoforte,
1576
(1582, 1612)
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