Usi,Leggende e pregiudizi popolari trapanesi
volume VIII
Il Pesce Cola
(Il bue marino)
Ma se Cola Pesce, come vuole la tradizione comune, morì, il pesce dove un buono, dove un Cola vive sempre, ed è, cattivo soggetto.
Quest'animale, secondo che ne raccontano marinai, vive in mare, ma dorme a
terra, in luoghi punto frequentati, ove son grotte o larghi crepacci.
Di state poi, nelle ore calde del meriggio, cerca riparo
nelle spiagge più silenziose; ed una delle dimore più predilette è forse la
stupenda grotta di Levanzo, che da lui piglia il nome. Molestato, si difende
tirando sassi ed ha le braccia così esercitate e così diritta l'acutezza della
vista, che rare volte non coglie nel segno. Usa della malizia per procurarsi il
vitto; e quando i pescatori gettano in mare i tartanoni, egli ne sorveglia le
gole, e mangia i pesci che sono per entrare.
Per il solito, quando i pescatori vedono questo animale presso la bocca del
tartanone, gli dicono:
- Lasciaci guadagnare il pane, Cola Le
nostre famiglie sono affamate, e aspettano il ritorno. Per carità, Cola, non
guastarci la pesca; ne abbiamo proprio bisogno.
A queste parole il bue marino facile ad intenerirsi, va via.
E per questo il marinaio trapanese lo lascia tranquillo quantunque sappia che
della sua pelle si possano fare de' cinturini; i quali, posti sul ventre delle
donne travagliate dalla difficoltà del parto, agevolano le doglie, e fanno sì
che le sofferenti possano dare alla luce il portato, senza che si ricorra al
consiglio del medico o all'opera del chirurgo.
C. Simiani
Palermo
1889
In Studi di leggende popolari in Sicilia - G. Pitré
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