Ralph of Coggeshall
Chronicon Anglicanum - 1187 - 1224
Di un certo uomo selvatico preso in mare
Al tempo del re Enrico II, quando Bartolomeo di Glanville era a guardia del
castello di Oreford, accadde che i pescatori, che pescavano nel mare vicino,
catturassero un uomo selvaggio nelle loro reti; costui, a detta dello stupito
castellano a cui era stato consegnato, era completamente nudo ed aveva un
aspetto umano in tutte le sue membra.
Aveva i capelli, ma in superficie sembrava che fossero stati strappati e
sfilacciati, ma la sua barba era lunga e folta (e di forma conica) e il suo
petto molto peloso e ispido. Il
suddetto castellano, a lungo, lo fece sorvegliare giorno e notte, affinché non
ritornasse a mare. Mangiava avidamente quanto gli veniva dato. Non faceva
differenza fra pesci crudi e pesci cotti, ma quelli crudi, prima di mangiarli,
li premeva fortemente con le mani in modo da togliere l'eccesso d'acqua. Non
volle dire una sola parola, o meglio non poteva, anche quando è stato appeso per
i piedi e sottoposto a durissime torture.
Sebbene fosse portato in chiesa, di fronte a reliquie sacre, non mostrò mai
alcun segno di devozione o di fede, né tantomeno si inginocchiò o chinò il capo. Al
tramonto, andava sempre a coricarsi nel suo giaciglio, e vi giaceva fino al
sorgere del sole. Accadde anche che una volta lo portassero al porto, e lo
liberassero in mare dopo aver disposto tre ordini di robuste reti per impedirne
la fuga.
Costui, si immerse repentinamente nelle profondità del mare e, passando
attraverso tutte le reti, riemerse ripetutamente dalle profondità del mare
guardando a lungo gli spettatori sulla riva, per poi continuare ad immergersi e
riemergere dopo poco, quasi a voler irridere gli astanti per essere sfuggito
alle loro reti. E
quando ebbe giocato a lungo nel mare, e ogni speranza del suo ritorno fosse già
svanita, tornò di sua spontanea volontà, nuotando tra le onde del mare, per
rimanere con loro per altri due mesi. Ma
quando poi fu sorvegliato con più negligenza, e considerato con poca attenzione,
fuggì in mare di nascosto, e non fu più visto. Ma
se quest'uomo mortale esistesse, o se qualche pesce si fingesse umano, o se
qualche spirito maligno si annidasse nel corpo di un annegato, come si legge di
un tale nella vita del beato Audeno, non può essere facilmente stabilito,
principalmente perché, su eventi di questo tipo, tante cose meravigliose sono
state raccontate da tanti.
De quadam
homine silvestri in mari capto
Temporibus Henrici regis secundi cum Bartholomeus de Glanvilla
custodiret castellum de Oreford, contigit ut piscatores ibidem in mari piscantes,
hominem silvestrem intra retia sua comprehenderent; qui castellano praedicto
traditus prae admiratione, ex omni parte nudus erat, ac speciem humanam in
omnibus membris praetendebat.
Capillos autem habebat, sed in superficie quasi divulsi et demoliti videbantur,
barba vero prolixa erat et pineata, circa pectus nimium pilosus et hispidus.
Predictus vero miles fecit eum custodiri diutius diebus ac noctibus, ne mare
posset adire. Quae ei apponebantur avide comedebat. Pisces vero tam crudos quam
coctos sumebat, sed crudos inter manus fortiter comprimebat donec omnis
aquositas consumeretur, et sic eos edebat. Loquelam autem nullam edere voluit,
vel potius non potuit, etiam per pedes suspensus et sepe dirissime tortus.
Ad ecclesiam quanquam adductus, nulla omnino venerationis vel alicujus
credulitatis signa monstrabat, aut in genum flexione, sive in capitis
inclinatione, quotiens aliqua sacrata cerneret.
Cubile suum semper in occasu solis festinanter petebat, usque ad exortum solis
in eo recubaris. Contigit quoque ut eum ad portum maris semel adducerent, atque
eum in mari dimitterent, locatis ante eum fortissimis retibus triplici ordine.
Qui mox maris ima petens, atque retia omnia pertransiens, iterum atque iterum de
profundo maris se emergebat, et spectantes super ripam maris diutius spectabat,
sepius se mergens, et post pusillum emergens, et quasi spectantibus insultans
quod de eorum retia evasisse.
Cumque diu in mari ita lusisset, et jam omnis spes reversionis ejus sublata
fuisset, venit iterum sponte usque ad eos in maris fluctibus natans, mansitque
cum eis iterum per duos menses.
Sed
cum postmodum negligentius custodiretur et jam fastidio haberetur, clam aufugit
ad mare, et nusquam postea comparuit .
Si autem hic mortalis homo exstiterit, sive aliquis piscis humanam prætendens
speciem, sive aliquis malignus spiritus fuerit in aliquo corpore submersi
hominis latitans, sicut de quodam legitur in vita beati Audoeni , non facile
diffiniri potest, maxime quia tam multa miranda a tam multis de hujusmodi
eventibus narrentur
Ralph di
Coggeshall
Chronicon Anglicanum
1187-1224
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