Versione napoletana, quasi uguale alla versione di B. Croce riportata tra le leggende della tradizione orale  di Pitré (XVIII) e con qualche differenza con la versione tradizionale riportata da B. Croce in "Storie e leggende napoletane"

Niccolò Pesce


Homme poisson - culpteur.artphilip barzic

Era costui un mirabile uomo, che viveva nei tempi antichi alla corte di un re di Napoli, ed aveva la virtù di partecipare alla natura dei pesci, e perciò si chiamava Niccolò Pesce.
Poteva starsene lunghe ore e lunghi giorni nel fondo del mare, senza bisogno di respirare, come se si trovasse nel suo proprio elemento. Il re se ne servi più volte per aver diverse notizie: una volta, per esempio, volle sapere come era fatto il fondo del mare, e Niccolò Pesce, dopo averlo ben visitato, gli seppe dire che è tutto formato di giardini di corallo; che l'arena è cosparsa di pietre preziose, che qua e là s'incontrano mucchi di tesori, armi, scheletri umani, navi sommerse.

Un'altra volta gli ordinò d'indagare come l'isola di Sicilia si regga sul mare, e
Niccolò Pesce gli disse che posa su tre immense colonne, una delle quali spezzata; un'altra volta ancora lo fece scendere nelle misteriose grotte del Castel dell'Ovo, e Niccolò Pesce ricomparve con le mani cariche delle gemme che vi aveva raccolte.
Viaggiava in questo modo: si gittava nel mare, si faceva ingoiare intero intero da qualcuno degli enormi pesci che incontrava, e nel ventre di esso percorreva, in poco tempo, straordinarie distanze.

Quando volea venir fuori tagliava con un coltello il ventre del pesce, e libero e franco facea le sue ricerche. Volle un giorno il re sperimentare fino a che punto potesse giungere nelle profondità del mare; lanciò una palla di cannone, e gli disse di riportargliela.

-
Maestà - rispose Niccolò Pesce - io mi perderò, io non tornerò più, ma se cosi volete farò la prova

Il re insistette, Niccolò si slanciò allora nelle onde, nuotò con forza verso la palla e un tratto gli riuscì di raggiungerla; ma nel sollevare il capo si vide sopra le acque che lo coprivano come un manto sepolcrale, e s'accorse di trovarsi in uno spazio vuoto, tranquillo, silenzioso, senz'acqua.

Invano tentò di risalire verso le onde e di riprendere il nuoto; restò lì chiuso e vi morì.

 

buddaci, pisci misssinisi

 

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