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Un pescatore che ama il mare e tutte le sue creature: nuota come un delfino e la gente lo chiama Colapesce. E’ il protagonista del primo racconto di “Messina, tra mito e realtà”. Si narra di un abile nuotatore che il re Federico II, passando dallo Stretto di Messina, decide di mettere alla prova gettando in mare oggetti che Colapesce deve recuperare. E li recupera. Finché la principessa getta un anello d’oro. Colapesce si tuffa, ma non riemerge più: sott’acqua ha visto che una delle colonne che reggono la Sicilia sta bruciando, allora decide di reggerla sulle spalle, restando per sempre negli abissi. Questa è la leggenda. Che Giovanna Tedesco, la direttrice di Danzarte, ha trasformato in quello che in letteratura si chiama “racconto di formazione”: un ragazzo cresce e attraversa le varie fasi della vita, confrontandosi col mondo che lo ha accolto. Accanto alle ninfe, ai coralli, alle sirene, ci saranno videogiochi, discoteca e televisione. Il racconto della leggenda di Colapesce è stato affidato in gran parte all’interpretazione delle allieve più piccole di Danzarte: Sirene, Ninfe, Perle, Coralli, hanno un’età compresa tra i sei e i nove anni. A prepararle allo spettacolo ci hanno pensato Giovanna Tedesco e la figlia, Gaia Gemelli. “Lavorare con le più piccole è molto bello - racconta Gaia in una pausa dalle prove - è bello aiutarle a superare la timidezza, a imparare a parlare con il corpo, anche attraverso il gioco-danza. Lavoriamo a questo saggio già da molti mesi e anche le bambine si sono dimostrate molto tenaci”. Gaia, che affianca quotidianamente la madre nelle lezioni e nella preparazione degli spettacoli, ha conseguito nel 2010 la laurea specialistica, con indirizzo contemporaneo, all’Accademia Nazionale di Danza a Roma e da un anno tiene i corsi di danza educativa, propedeutica e avviamento (senza dimenticare il metodo Feldenkrais) nella scuola di Giovanna Tedesco.
“Ogni anno mia madre condivide con noi coreografi la sua idea per il saggio:
ci confrontiamo e cominciamo a lavorare. Ogni coreografo ha il tema generale, da
sviluppare poi secondo la propria sensibilità e il proprio metodo di lavoro. Ad
ognuno di noi poi spetta la scelta dei costumi, delle musiche, e quest’anno è
stato particolarmente stimolante perché abbiamo voluto affidarci a musicisti e
compositori messinesi. Alcuni di loro li conosco personalmente, ed è stato
interessante instaurare un confronto artistico, anche perché abbiamo collaborato
con artisti in grado di comporre brani molto diversi fra loro, tutti originali e
tutti musicalmente accattivanti”.
Nella storia di Colapesce, la ballerina solista è Martina Basile, che vestirà
i panni di una giornalista e danzerà su una coreografia di modern, ideata dal
coreografo Simone De Lorenzo.
Caterina Mittiga Foto di Arturo Russo
salvato dal web da colapisci.it |