Adolfo Berdar, Franz Riccobono
Cola Pesce
Tra le più note leggende della città vi è quella
che parla delle imprese di Cola Pesce.
Questo pescatore prodigioso ha dato luogo a varie
storie che ne raccontano le gesta. Egli, infatti, pare che vivesse a suo agio in acqua,
come sulla terra.
Una prima versione racconta che il nostro Cola, godendo di grande fama,
fu invitato a partecipare alle prove, superate le quali avrebbe avuto in sposa la figlia
dell'imperatore Federico.
Questa bella e capricciosa fanciulla gettò uno dei propri
anelli nelle acque dello Stretto sfidando Cola pescatore a riprenderlo. Superata la prima
prova fu ripetuto il gesto una seconda e terza volta sino a quando, aumentate profondità
e difficoltà, il nostro eroe non riemerse più.
Secondo un'altra versione lo stesso imperatore Federico sottopose a prove successive le
capacità del nostro eroe, prima gettando, anch'egli, una coppa d'oro nelle
acque dello Stretto e, quindi, chiedendo a Cola di riferirgli quali fossero le condizioni
dei fondali su cui poggiava la nostra terra. Il buon Cola ritornato dalla ricognizione
riferì al re che vi era una colata di fuoco nelle acque tra Catania e Messina. Il re
incredulo chiese al pescatore di portargli la prova di quanto diceva; ma come poteva il
povero Cola prendere il fuoco con le mani? Per non dispiacere al proprio re si immerse
nuovamente e nel tentativo dell'impossibile impresa trovò la morte.
Ancora un'altra versione è quella che il gagliardo pescatore tentò il recupero di un palla
di cannone sparata dalla spiaggia del Faro. Dopo aver inseguito la palla, che velocemente
sprofondava, la recuperò. Mentre si accingeva a risalire si trovò, prodigiosamente, in
una sorta di grande bolla d'aria entro la quale rimase prigioniero, non potendo
nuotare e spingersi per risalire in superficie (questa versione viene riportata da
Benedetto Croce in Storie e leggende napoletane).
Secondo altri, Cola
Pesce sceso negli abissi più profondi dello Stretto si accorse che la colonna che
sosteneva questa parte di Sicilia era incrinata e minacciava di far sprofondare la sua
amata Messina.
Per evitare ciò si sostituì alla colonna pericolante ed ancor oggi
adempie a questo compito.
In questultima leggenda e molto facile cogliere un preciso
riferimento alla sismicità del nostro territorio, evidentemente già nota in età
Medioevale e trasposta nel linguaggio della tradizione popolare.
La leggenda di Cola Pesce
si ritrova, con varianti, in altre parti d Italia (Napoli e Palermo) ed anche in Spagna.
Questa vicenda ha ispirato illustri poeti italiani e stranieri.
A.Berdar, F.Riccobono
Le meraviglie dello stretto di Messina
Edas
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