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Nino Muccioli, scrittore La leggenda di Colapesce
La leggenda di Cola Pesce, una delle più belle, non è soltanto l’avventura di un Ulisside alla ricerca delle Colonne d’Ercole del mistero; ma è nella tradizione popolare anche leggenda d’amore.
L’offerta dei doni nelle tre prove proposte dal re, la coppa d’oro, il
primo (la ricchezza); la corona stessa del re (il potere), l’anello della
Principessa (l’amore in nome del quale compie l’impresa più disperata e che
perde Cola Pesce) sono il simbolo dell’anima di un popolo, che in tutta la sua
espressione artistica e letteraria ha raggiunto le sue vette più alte nella triade:
l’amore, la roba, la morte.
Nella
stesura del testo, ho accettato l’identificazione del re della leggenda in Ruggero
II, infatti, come giustamente ne scrive Salvo Di Matteo, nella sua ultima
Historia siciliana, la prima redazione della leggenda la si ritrova nell’inglese
Gualtiero Map, che verso la fine del 1100 per primo la raccolse nelle sue Nugae
curialum; ed è pertanto evidente che il re citato doveva essere precedente a
questa epoca.
Nino
Muccioli
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