Baia Portigliola
La Storia
Nicola e Filomena
In una villa di
loro proprietà, immersa nel verde sulla riva del mare, di fronte al
pilone di Ganzirri (Messina), l'opera di due giovane imprenditori,
Rosario Stilo e sua moglie Alessia, dà i natali nel, Dicembre del
2006, a questa filosofia denominata Baia Portigliola.
Proprio lo Stretto di Messina, con le sue coste selvagge e
dalla rara quanto tipica bellezza, accompagna Rosario e Alessia, in
un altro viaggio, questa volta storico e nel contempo mitologico,
facendo vivere loro sensazioni e passioni davvero uniche attraverso
innumerevoli personaggi, primo tra i quali
Nicola, pescatore dalle uniche doti acquatiche, vissuto
ai tempi di Federico II di Svevia, innamorato della bella Filomena.
Il loro amore, però, era osteggiato proprio dal regnante che non
voleva autorizzare il matrimonio. Tanto era forte il legame tra i
due che proprio lo stesso regnante, indignato, propose a Nicola di
superare delle prove, e che al superamento delle quali avrebbe
consentito loro di sposarsi.
Purtroppo Nicola non riuscì a tornare vivo dall’ultima di queste e
Filomena presa dalla disperazione decise di togliersi la vita
proprio dove era morto il suo amato: in mare.
Da allora la leggenda narra che Nicola, divenuto mezzo uomo e mezzo
pesce, da qui COLAPESCE,
continui a vivere tra le acque fredde dello stretto in compagnia del
suo unico amore, anche lei trasformatasi in sirena, amore per il
quale valse la pena di perdere la vita.
Inoltre la stessa leggenda vuole che i due amanti reggano sulle
proprie spalle Sicilia e Calabria, e che le frequenti scosse
telluriche avvertite da queste parti siano dovute al movimento che i
due innamorati compiono, nel cambiare spalla continuando a reggere
le due terre.
Proprio nello stesso momento storico sulle sponde calabresi
all’altezza del rione Porticello, ai tempi Portigliola (zona del
porto), in località Cannitello, vi era la darsena che accoglieva le
navi e i loro equipaggi che, solcate le acque dell’alto
mediterraneo, si apprestavano a passare lo stretto volti ai paesi
medio orientali e che prima di tale viaggio necessitavano di ristoro
e rifornimenti.
La zona infatti, naturalmente si presta a rifugio per i natanti,
poichè è poco esposta al temuto vento proveniente dai caldi paesi
africani: lo SCIROCCO.
Questa è la motivazione che spinge Rosario e
Alessia, a chiamare la loro creatura BAIA PORTIGLIOLA con il suo
ristorante COLAPESCE.
A tutto lo staff piace immaginare che Colapesce e Filomena vengano a
riposarsi sulle sponde di Baia Portigliola. Grazie alla
realizzazione di tale struttura dedicata a questa emozionante
leggenda, il ceramista locale Paolo Condurso, massimo rappresentante
della poco conosciuta quanto bella ceramica seminarese, decide di
rimettersi all’opera realizzando due sculture uniche che raffigurano
a suo modo Colapesce e Filomena e che rappresentano il simbolo di
Baia Portigliola.
Le statue sono custodite all'interno dei locali
© 2008 Baia
Portigliola
Ristorante Villa Ricevimenti
Cannitello di Villa San Giovanni
Non
più sul WEB
www.colapisci.it
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