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blog!
Scrivo come se vi parlassi |
Cola Pesce – Borsellino
- Scritto da:
vitty
- 16.11.2004 | Adattato graficamente |
Colapesce e
Borsellino
Seguendo
sere fa con un occhio si e uno no, perchè stare ferma davanti alla tv è
una cosa per me improponibile, lo sceneggiato sulla tragica fine del
giudice Borsellino,sono rimasta incuriosita da un personaggio nominato
dalla figlia,tale Cola Pesce,salvatore della Sicilia, secondo la
tradizione popolare della Sicilia.
Sono una curiosa per natura,così mi sono messa a cercare…e confesso, ho
trovato una gran bella storia…Alcuni fanno risalire la leggenda di Cola
Pesce al periodo del regno degli Aragonesi, uno dei periodi più tristi
della storia siciliana, altri, invece,la fanno risalire ad un periodo
precedente, quello in cui era re di Sicilia Federico II di Svevia. Le
fonti scritte riportano ben 18 varianti della leggenda del valoroso
pescatore, ma moltissime altre sono le versioni orali.
Fra quelle scritte,quella che più mi è piaciuta è questa :
“C’era una volta, a Messina, un prodigioso pescatore, bello e forte, di
nome Cola (Nicola). Egli nuotava come un delfino e amava trascorrere
intere giornate sul mare, facendo vita comune con i pesci.
Egli conosceva le ninfe del mare dagli occhi fulgidi al pari delle
stelle, seguiva le sirene che lo seducevano con il loro canto, nei loro
giardini di coralli nelle profondità del mare e nei loro palazzi
iridescenti e scintillanti.
Per queste sue abitudini e per la grande familiarità col mare e con i
suoi abitanti, la gente del posto, un po’ per scherzo, un po’ perché
corrispondeva alla verità, lo chiamò Cola Pesce.
Avvenne un giorno che Federico II, che viaggiava a bordo della sua
nave, in compagnia del suo seguito e della figlia, per la quale cercava un
marito degno, trovandosi nello Stretto di Messina ed essendo venuto a
conoscenza delle sue straordinarie qualità, lo volle mettere alla prova e
lo convocò a bordo.
- Mi hanno detto – disse re Federico –
che sei svelto come un pesce e
che passeggi con le sirene nel fondo del mare..
- Oh, re !
– rispose Cola Pesce – io sto in mare come tu stai nel tuo
letto. Io passeggio sul fondo del mare come tu e la tua corte nei giardini
del tuoi palazzi …io parlo con le Oceanine come la Principessa con le sue
dame…ti hanno detto il vero.
Alla sua risposta dalla corte si alzò un mormorio di lieta impressione,
solo la Principessa se ne stava muta e pensierosa a contemplare quel volto
dolce che le faceva fremere il cuore di sensazioni nuove e misteriose.
Il Re, allora, gettò in mare una coppa d’oro, e incitò Cola Pesce a
ripescarla con la promessa di copiosi doni se l’avesse riportata.
Una…due…tre volte il Re gli fece ripetere l’impresa, mettendo alla
prova il coraggio del valoroso pescatore. Alla fine la Principessa
aggiunse, a quelle del padre, nuove difficoltà, gettando in mare altri
oggetti e rimanendo ogni volta più turbata, pallida e tremante di fronte
al coraggio di Cola Pesce.
Le prove erano sempre più difficili, ma, ogni volta, il premio era più
alto…
La nave era giunta verso il centro dello Stretto, dove c’è una fossa
profonda,quasi una valle, che giunge fino a Capo Peloro, fu lì che il Re,
crudele, non ancora appagato, gettò di nuovo la coppa, promettendogli –
questa volta – la mano della Principessa, se fosse riuscito a
riportargliela.
La folla che aveva seguito, ansiosa, ogni prova, gridò ad una sola
voce:
- Non cercare la morte! Neppure tu potrai superare le forti
correnti dello Stretto! Desisti da questa prova che è al di sopra di ogni
possibilità umana! Rinuncia! Rinuncia!..
Ma Cola Pesce, con un gran salto si tuffò, risoluto, e disparve tra le
onde.
Sulla nave e sulla spiaggia si fece il silenzio ed anche il Re e la
principessa divennero muti e ansiosi… L’acqua, nel punto in cui era sparito
Cola, già da qualche tempo era diventata liscia come prima e trasparente.
Il timore cominciò a dipingersi sul volto dei presenti, era già sera e
Cola Pesce non era ritornato a galla…
Ma Cola Pesce non era morto: era accaduto che, giunto in fondo al mare,
aveva visto che la colonna Peloro, sulla quale poggia la punta
settentrionale della Sicilia stava bruciando, allora, nonostante lassù,
sopra le onde, ci fosse la vita, lo attendevano la ricchezza e l’amore,
non riuscì a staccarsi da quella colonna corrosa che stava per spezzarsi,
rischiando che la sua Messina potesse sprofondare da un momento all’altro.
La scelta fu naturale: rimase laggiù, a reggere sulle spalle il
pilastro Nord, quello di Capo Peloro, il più sollecitato dai capricci
tellurici di questa zona.
La tradizione popolare, per esorcizzare la paura, attribuisce i lievi
movimenti tellurici a cui Messina è spesso soggetta, al fatto che Cola
Pesce, stanco di sorreggere la città su una spalla, la passa
sull’altra.
Trovo questa leggenda vermante bella….così come bello e significativo è
stato l’accostamento dell’eroe leggendario all’operato di
Borsellino!…peccato che nella nostra realtà,prevalga il desiderio di
annientare i vari e coscienziosi Cola Pesce!
Riferimenti: " oh…Colapisci!
Beddo e gliuriuso ti fici Diu!" |
19 Commenti a “Cola Pesce – Borsellino” |
CASSANDRO scrive il 16 Novembre 2004 alle 11:20
Complimenti, Vitty.
Credo che tu si stata, anche se non me lo auguro, una delle poche a
notare l'accostamento Borsellino.
Cola pesce (ancora oggi nel mito
salvatore della Sicilia), anche perché il dialogo fra la figlia piccola
di Borsellino e la bambina, cui la prima racconta la favola e che
sentendo che sorregge la colonna che sta franando domanda incuriosita:
- C'è ancora Cola pesce? - ricevendo come risposta:
- Eccolo là! - mentre
viene indirizza lo sguardo verso il padre, è solo una piccola chicca,
posta quasi di sfuggita, dello struggente film su Paolo Borsellino (non
riesco ancora a spiegarmi come mai l'abbia trasmesso Canale 5, avesse
codesta proiezione contribuito all'estromissione di Mentana?)
Hai fatto bene a riproporlo sul tuo variegato blog, sia come racconto
del mito (a mio avviso però, che pur mi picco di conoscere la Sicilia,
non molto noto), sia come ripresa del parallelismo Cola pesce -
Borsellino.
Certo i mafiosi lo odiavano, però loro possono uccidere i
pesci, ma non riescono a mangiarli (in tutti i film di mafia se tu noti
nelle scene dei pranzi mangiano costoro solo carne!).
Anche il tuo piccolo gesto contribuisce a non fare dimenticare che il
cancro che affligge la Sicilia (pure essendo buon fornitore di voti per
certi governi di cui il tacere è bello) dovrà pur essere estirpato (ci
provarono, purtroppo senza l'immediato risultato Falcone, Chinnici,
Borsellino, Caponnetto e pochi altri) e concorre a portare avanti quel
movimento culturale, propugnato da Borsellino, che solo potrà
sconfiggere la mafia, o almeno a rallentarne ed ostacolarne l'avanzata.
Per quanto mi riguarda (ma io sono
un elitario) se per disgrazia od in cultura avessi votato un partito che
accoglieva fra i propri voti quelli dei mafiosi (61 su 61), mi sarei da
questo, solo per tale motivo, solo per evitare cotanta confusione e
commistione, immediatamente allontanato.
Ancora grazie, Vitty |
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Vitty X CASSANDRO scrive il 18 Novembre 2004 alle 19:56
Dopo aver terminato questa
risposta, aggiungerò al titolo, il nome di Paolo Borsellino. perchè è
per lui, Giovanni Falcone, ed altri come loro, che ho scritto questo
post.
Mi fa molto piacere dunque,Cassandro, vedere che hai perfettamente
capito il mio intento. Quello che mi ha lasciata interdetta è il gruppo
televisivo che l’ha mandato in onda! Un gruppo televisivo, la Finivest,
di cui il presidente del Consiglio è proprietario.
Lo stesso per il quale il pm Ilda Boccassini nel corso della sua
requisitoria ha chiesto una condanna di otto anni, per aver corrotto dei
giudici, veri pilastri su cui si regge lo stato democratico e mentito
dunque ripetutamente al popolo italiano.
Un presidente del Consiglio che fa una guerra spietata alla
magistratura, un presidente che si è battuto per cambiare la legge
sull’ordinamento giudiziario che guarda, un po’ rispecchia la giustizia
come la voleva la P2…, un violento attacco all’autonomia e
all’indipendenza della magistratura. Per questo sono rimasta interdetta
e indignata! Al di là di questo, la figura del giudice è ben delineata,
il conoscere anche il lato “normale” come padre e marito, ce lo fa amare
ancora di più.
In una stagione di apparente tregua mafiosa,riscoprire questi
personaggi, da te citati Cassandro, come Falcone, Chinnici, Borsellino,
Caponnetto, può risvegliare molte coscienze. Abbiamo perso molto con la
scomparsa di questi uomini… anche se, ne sono certa, altri bravi non
meno di loro, svolgono il proprio dovere nel silenzio dei loro uffici…
Non so se la mafia verrà un giorno estirpata… di certo, finchè esisterà
una classe politica corrotta, ne dubito. Anche se, e questa è la
speranza, il sacrificio di questi uomini, sarà uno stimolo per tanti ad
andare avanti!
No… Cola Pesce sarà sempre fra noi!
Forse Cassandro, mi sono lasciata prendere la mano e non ho seguito le
tracce della tua risposta... ma tanto, troppo ci sarebbe da dire!!!
Spero che altre voci si uniscano alle nostre!
Ti ringrazio di aver portato la tua testimonianza. Ciao!
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Un pesce di nome ..Cola scrive il 18 Novembre 2004 alle 12:51
Per gli amici di Vitty e Vitty: vitty ‘na crozza
…Nell’attesa di rivedere Cola, alcuni suoi amici si sono perduti
lungo i sentieri della vita.
Sono amici che appartenevano alle storie più sedimentate e povere
della cultura Siciliana e Mediterranea: Peppe Nappa, Petru Fudduni,
Manicu i ciascu, i Fudditti, sono, ormai orfani dei nostri ricordi.
A questi si aggiungono le evanescenze e le ombre allontanate dalla
propria terra e che vagano, oramai, solo nelle strade del cuore dei
siciliani veri.
Ci siete anche Voi Paolo e Giovanni…nel ricordo collettivo e
indelebile di siciliani autentici.
(Cit.www.colapisci.it) |
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Vitty scrive il 18 Novembre 2004 alle 18:47
Al pesce Cola.
Grazie del commento, a nome mio e a nome dei miei amici,che
sicuramente,come te, sono amici di Giovanni Falcon e Paolo Borsellino. |
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Cassandro scrive il 19 Novembre 2004 alle 00:25
Scusa, Vitty, se intervengo a tamburo battente
a seguito del tuo passionale commento, ma debbo correggere una tua
affermazione, che è un po' l'idea di moltissimi, però. Non è vero che assistiamo ad una tregua mafiosa
(anche se d'istinto l'hai qualificata apparente). In Sicilia la pax
mafiosa (determinabile dal diminuito il numero degli attentati) non è
avvenuta per virtù dello Spirito Santo (mentre nel napoletano cominciano
a notarsi fenomeni di resistenza alla camorra da parte dei cittadini
tartassati riuniti in gruppo).
La tregua mafiosa siciliana deriva purtroppo, e sottolineo
purtroppo, in conseguenza di uno stato di assuefazione al fenomeno e
di quasi totale assecondamento alle richiesta da parte dei
mafiosi (leggi Pizzo), il che è quasi una resa a questo Antistato
(cos'è oggi li la mafia se non un Stato occulto in lotta con lo Stato
legale?), non ostante l'opera pregevole delle esigue forze di polizia.
E l'assecondamento discende sempre, e soltanto,
in uno Stato di diritto dalla mancanza di fiducia nelle istituzioni, in
quel filo invisibile, più forte di una gòmena di nave, che lega il
cittadino a chi lo amministra per il suo bene, che solo lungimiranti
Capi di Stato, fra mille difficoltà, stanno tentando di ricucire (a
cominciare dal non dimenticato Sandro Pertini per finire al non
dimenticabile Carlo Azeglio Ciampi).
Fiducia che si costruisce non dall'oggi al
domani, ma con l'opera diuturna di inculturamento, in primis tramite la
scuola, delle classi più deboli, che debbono vedere nella polizia prima
e nella magistratura dopo i loro angeli custodi e notte e giorno.
Come vedi abbiamo toccato tre punti dolenti, le
nostre tre D (dove D sta per dolori) e cioè i tre settori (Polizia,
Scuola e Magistratura) che non appaiono per nulla favoriti dall'attuale
governo, perché possano operare al meglio e quindi il cerchio torna a
non chiudersi, resta sempre aperto, ahinoi, in attesa di altri Paolo
Borsellino, Giovanni Falcone, Rocco Chinnici, Antonino Caponnetto, e
fammi aggiungere Capitano Basile, che dette il via alle indagini e
rimase sùbito dopo sul selciato accanto alla moglie alla figlia, mentre
il sangue gli sgorgava dalla bocca.
In attesa di altri dicevo, di altri che di
sicuro ci saranno, sia come impegno che come triste preannunciata fine.
Permettimi ancora di farti notare pure nella
piena consapevolezza che nessuno è colpevole fino a sentenza passata in
giudicato (sempre che ci si arrivi perché oggi compito degli avvocati
più famosi non è quello di difendere ma quello di ritardare le sentenze
perché il reato cada in prescrizione, il che non vuole dire
assoluzione) che la richiesta della intemerata Ilda Boccassini
colpisce non solo per la richiesta della condanna a 8 anni di reclusione
(tanto non se li farà mai, e neanche me lo auguro: dobbiamo pur salvare
la faccia specialmente all'estero, in quanto, non lo scordare mai,
l'estero non ha pietà ed ha la memoria lunga!) ma per avere richiesto coram populo e a chiare lettere
la interdizione dai pubblici uffici.
Ecco il punto: la richiesta di condanna pesa,
ma la interdizione dai pubblici uffici pesa di più, è esclusione dal
consorzio civile anche perché l'imputato non è un anodino personaggio,
un serial killer o un mafioso analfabeta).
E ciò che avviene in quelle aule, inoltre,
viene posto in essere in nome del popolo italiano.
Buona notte a tutti.
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Vitty X CASSANDRO scrive il 20 Novembre 2004 alle 00:37
Ti ringrazio Cassandro, per le tue precisazioni. Tu vedi gli
avvenimenti un po' come gli “addetti ai lavori”, tanto conosci bene i
fatti politici che hai esposto, come pure le strategie mafiose. E’ un Italia a pezzi questa che sta uscendo fuori dalle varie riforme
di questo governo! La Legge poi…per dare un’idea globale del tutto, ti
riporto un articolo di Marco Travaglio,sull’argomento.
”In questo revival bottegaio dei “valori” e della religione senza
Dio, guai a bestemmiare, fumare, farsi una canna, fornicare,
desiderare, masterizzare, viaggiare senza cinture o correre troppo in
auto, convivere senza matrimonio, esercitare l’omosessualità, non
santificare le feste.
Restano bassine le quotazioni di due soli comandamenti: non dire
falsa testimonianza e non rubare. Salvo che, si capisce, a rubare siano i
disobbedienti con gli espropri nei supermarket. Nel qual caso, se uno
porta via qualche libro e due cavolfiori senza pagarli, come dice il
ministro Pisanu, c’è l’arresto in flagranza: tolleranza zero contro
l’illlegalità. Se invece, per dire, uno ruba miliardi allo stato pagando
o intascando tangenti, è un martire e diventa deputato o amministratore
dell’Enel; se latita all’estero, è un esule e merita una targa d’oro. Se
uno deruba lo Stato evadendo le tasse, c’è il condono fiscale. E se uno
ruba un’opera d’arte in un museo o in una necropoli, ecco pronto un altro
condono, sponsorizzato da Forza Italia per iniziativa dell’onorevole
Gabriella Carlucci. L’emendamento al Codice dei beni Culturali stabiliva
(ora è sospeso) che il ladro di beni archeologici ne acquisisce la
proprietà mediante il pagamento del 5% del valore, purchè presenti una
dichiarazione attestante il possesso o la detenzione in buona fede.
Vista la predisposizione di questa maggioranza a ritagliare leggi su
misura per qualcuno particolarmente bisognoso, si accettano scommesse su
quale esponente della CDL abbia in casa una mummia egizia o una tomba
etrusca sottratte, ovviamente in “buona fede”, ai patrii musei. ma
l’autorevole Carlucci dissipa subito i sospetti: ”Ho presentato
l’emendamento, spiega, perchè così sarà definitivamente debellato il
fenomeno dello scavo abusivo”.
Lo scopo è lo stesso dichiarato per tutti gli altri condoni (abusi
edilizi, evasione fiscale, evasione del canone rai, lavoro nero, fondi neri
all’estero, falsi in bilancio e così via): ”far emergere il sommerso”.
Un simpatico sistema di ricettazione di Stato, che potrebbe innescare un
circolo virtuoso in tutti i campi della libera impresa criminale. Avete
rapinato una banca e tenete la refurtiva in un sacco sotto il materasso
col terrore di essere scoperti? Niente paura: restituite il 5% del
bottino e ne acquisirete la proprietà. Così il sommerso emerge e si
debella l’annosa piaga delle rapine. Avete trucidato un paio di persone
che vi infastidivano e nascosto i cadaveri in cantina? Pagate una multa
ai famigliari, chiedete scusa e tutto si chiuderà lì. Così emergono anche
le salme sommerse e si debella il triste fenomeno degli omicidi. Ora Casarini & C. chiederanno di far emergere i loro libri e cavolfiori
sommersi. Si prende un delitto, lo si legalizza in cambio di una modica
multa,e il delitto sparisce. Geniale.
Strano che nessuno ci avesse mai pensato prima. Appare perfettamente coerente, in questo clima, l’appello del ministro Pisanu a “una rivolta morale” per debellare tutte le illegalità che
affliggono il Paese. Appello raccolto immantinente da Marcello Dell’Utri
…se si pensa che è reduce da un arresto, da una condanna in primo grado
per tentata estorsione, ed è tutt'oggi imputato per mafia, calunnia e falso
in bilancio, ma in compenso è un devoto dell’Opus Dei. Un cattolico
modello, perseguitato per la sua fede. Fra i nuovi comandamenti rientra anche il divieto di frequentare
arabi e/o musulmani, con la speciale esenzione per chi è socio del
principe saudita Al Waleed e del suo emissario Tarak Ben Ammar. Per
esempio il presidente del Consiglio. Il quale peraltro ha rapporti
diplomatici con l’ottavo comandamento (“non dire falsa testimonianza”):
nel 1989 disse falsa testimonianza in tribunale sulla sua iscrizione
alla P2, la Corte d’appello di Venezia lo riconobbe colpevole ma lo salvò
l’amnistia; il che lo incoraggiò a continuare a mentire a tutto spiano, da
mane a sera, in Italia e all’estero. Ma il settimo e l’ottavo
comandamento sono ormai fuori corso, come la lira: si attende il
condono. Severamente vietato invece, convivere senza essere sposati in
chiesa,come ha ricordato l’arcivescovo di Bologna (” le coppie di fatto
sono una metastasi”). Immediata ed entusiastica l’adesione della Caserma
delle Libertà. Ma solo dopo aver avuto garanzie delle docute
esenzioni: per il presidente del Consiglio, divorziato e per giunta
massone deviato; per il Presidente della Camera, divorziato; per il leader
della Lega Nord, divorziato; per il vice premier ministro degli Esteri, che
ha sposato una divorziata; per il ministro della Giustizia (divorziato) e
per quello delle Riforme istituzionali, entrambi sposati in padania col
rito celtico, con tanto di druido, calice di sidro e invocazioni al dio
Odino (che i due, peraltro, credono essere l’inventore del metodo
contraccettivo naturale:il celebre Ogino Knaus).”
Scusa se è stato un po’ lungo, ma questo la dice lunga su come siamo
messi male.
Ciao…è tardi lo so….ma ne valeva la pena, se aspetto di avere
tempo per risponderti, passa una settimana!
Buonanotte, Ciao!!! |
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Matusalemme
scrive il
Eh no, Vitty? no. Questa non la dovevi fare!
Da te non mi aspettavo
tanto! Sì, certo, avrai tutte le giustificazioni di questo mondo, sarà
stata pure l'ora tarda, la stanchezza dopo avere visto Bonolis o Amadeus
(non conosco i tuoi gusti in campo televisivo) e quindi l'esserti
spremuta le meningi a cercare di rispondere alle craniose domande o a
cercare di indovinare in quale scatola sta il becco di paperotto, ma da
qui a ricopiare un articolo di Marco Travaglio ce ne corre. Ma cerca di
spendere meglio il tuo tempo, che so, aggiornandoti sul tipo di trucco
che si porterà per Natale! Ma tu lo sai o no che quello racconta un sacco di bugie, ed è stato
più volte citato in tribunale da eminenti personalità per rispondere di
notizie false e tendenziose (è il degno compare di Biagi e
Santoro!)?
Il vero Travaglio l'hai fatto tu a riportare alla nostra attenzione
tutto quel popò di articoletto, distogliendoci e questo è grave, dal
guardare la conclusione de L'Isola dei famosi? (a proposito chi è stato
escluso?) Stai attenta, Travaglio è una persona che non sa farsi gli affari
suoi…
Sì, ne ho visto tante nella mia lunga vita ed ora devo vedere pure
questa, che tu, personcina equilibrata e romantica, tutta casa e chiesa,
ci caschi dentro dritta in quelle notizie da gossip da Novella 4000
(vai dal parrucchiere e aggiornati là su Carolina o la figlia di
Carolina) e le consideri vere e le prendi per oro colato? Ma lascia la politica a chi la sa fare, a quelli che sanno farsi gli
affari loro!
E che c'è di male a rubare un poco? Chi non si è portato a casa dall'ufficio una matita scagli la prima pietra! tutti lo abbiamo
fatto, io per primo, ne ho una splendida raccolta a cominciare da quelle
Presbitero che si chiamavano un tempo lapis e se qualcuno di quelli che
stanno al governo o i loro amici lo hanno fatto coincidenza fu!
E che c'è di male a evadere le tasse un poco? Chi nel 730 non ha
indicato una spesa medica in più o non ha indicato come ticket il prezzo
pagato in farmacia per le aspirine come spese mediche scagli la prima
pietra!
Tutti lo abbiamo fatto, io per primo, pure lo scontrino di quando
mi misuro la pressione (euro 1,50 si prende quel ladro di farmacista) lo
indico come spesa e se qualcuno di quelli che stanno al governo o i
loro amici lo hanno fatto, coincidenza fu!
E che c'è di male a detenere in casa un pezzo di antiquariato? Chi
non ne ha uno comprato in una fortunata giornata a Porta Portese un'anforetta etruscoide o una moneta antica scagli la prima pietra!
Tutti le abbiamo a fare bella mostra sul tavolinetto del nostro salotto
in similpelle, io per primo che ho un sesterzo romano con incisa la data
sul retro, Anno XXV Ante Cristum Natum, una leggina Carlucciana su
misura per qualcuno particolarmente bisognoso non è poi un delitto, e
se qualcuno di quelli che stanno al governo o i loro amici se ne
avvantaggiano coincidenza fu!
Tu e Marco Travaglio non avete il concetto salvifico della scusa, che
tutto risolve e quindi sarebbe il caso che tu e lui vi pentiste e
chiedeste scusa, anzi il perdono, per quello che avete scritto o
riportato sul blog, se no siete peggio di quei mafiosi, dato che siamo
in clima di Falcone e Borsellino, che non ascoltarono le parole grondanti lacrime della vedova che in chiesa gridò in faccia agli
uccisori del marito di pentirsi.
E qui mi fermo, perché stiamo cadendo sull'aspetto serio della
questione e non è d'uopo mischiare lo scherzo col sacro.
Hai fatto bene, Vitty, a riportare quell'articolo di Marco Travaglio
(a me ad esempio era sfuggito, perché non leggo Il Giornale?).
Qualche lettore del tuo blog (ma ne vedo pochi, segno che un articolo
su Paolo Borsellino interessa poco, sia per portare un contributo di
idee o di solidarietà, sia per contestarlo) di sicuro sarà stato
comunque interessato, anche solo per protestare in silenzio contro
questo tuo commento o per dire vuoi vedere che queste considerazioni
non sono poi completamente campate in aria e qualcuno dei provvedimenti
presi o in itinere, scava scava, vengono presi in primis a vantaggio di
chi li ha creati??starò più attento ai futuri provvedimenti in tema di
conflitto di interesse o di abbreviazione dei termini di prescrizione e
forse me ne ricorderò pure quando prossimamente andrò a votare e ci
penserò due volte prima di mettere la croce, prima che la croce la
mettano a me? Eh, sì, molte leggi nascono certamente per volontà dei rappresentanti
di una maggioranza legittimamente voluta dal 51% degli italiani, ma non
sempre sono opera di Dio, quanto piuttosto, forse, di opus dei?…e
qui coincidenza non è!
Stammi bene tu e Marco. Per quanto mi riguarda io non mi lamento…o
meglio, non mi lamento molto e non sempre. Ciao |
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Colomba Platino scrive il 21 Novembre 2004 alle 15:57
Buon giorno, Vitty. Certo che ce ne vuole di faccia tosta a
tornare sul tuo blog dopo un'assenza quasi ingiustificabile. Sono stata
assente sì, come interventi, ma no come lettura. In verità mi sono
imposta di non intervenire, in quanto da buona passionale quale mi
riconosco, stavo facendo coinvolgermi molto da quanto viene postato, e
francamente non me lo posso permettere. Lo studio, anzi studio matto
e disperatissimo, è in questo momento il mio padrone e non voglio avere
tregua perché qui la selezione fra gli studenti di giurisprudenza è
crudele: è una lotta a coltello e non intendo indietreggiare di un passo
o subire una battuta di arresto. Mi sto giocando pure la vita privata,
ma ci sarà tempo per recuperare. Perché allora, ti chiederai,
nonostante i miei buoni o sbagliati proponimenti intervengo ora,
nonostante qualche tuo amabile invito ad intervenire portomi in passato?
Perché non posso lasciare passare sotto silenzio la incisiva frase di
Matusalemme, il suo rimprovero quasi, quando ti scrive di lettori del
tuo blog ne vedo pochi, segno che un articolo su Paolo Borsellino
interessa poco, sia per portare un contributo di idee o di solidarietà,
sia per contestarlo! Ecco, sono qui per dirgli apertis verbis che un
articolo su Paolo Borsellino non può lasciare indifferenti (io in prima
fila, che per fortuna vivo una realtà diversa da quella siciliana, anche
se i tentacoli della mafia arrivano ovunque, pure qua in questo per
molti felice e ricco veneto), specie se scritto col cuore come mi appare
quello tuo e dei tuoi pochi commentatori (ti sei pure sobbarcata a
copiare il lungo e provocante articolo di Travaglio).
Solo per questo
ho rotto la tregua, la mia decisione di non farmi coinvolgere a causa di
questa carenza di tempo, per dire anch'io, piccola ed insignificante
studentessa che si avvia a studiare ciò che fu pane quotidiano per
Borsellino e Falcone (oltre che piombo, purtroppo), che la loro memoria
non può andare persa (questo sì che sarebbe un vero grandissimo
delitto), e tu hai fatto bene a dare il giusto risalto al parallelismo
con Cola Pesce (di cui sconoscevo il mito) adombrato nel film.
Avevo
visto infatti il filmato televisivo (mi interessa ora tutto ciò che
riguarda il diritto) ma mi era sfuggito quel dialogo che tu hai
riportato in luce ed illustrando con ricchezza di particolari perché
quel parallelismo fosse tanto importante concludendo con peccato che
nella nostra realtà prevalga il desiderio di annientare i vari e
coscienziosi Cola Pesce (e quindi i vari e coscienziosi
Borsellino!).
Quindi, caro Matusalemme, anch'io ci sono, e ci
resterò, e so pure benissimo per chi votare alle prossime elezioni e
come onorare il nome di chi si è sacrificato, perché di sacrificio si è
trattato, per un nostro domani migliore e più pulito.
Mi auguro,
Vitty, che mi avrai perdonato per la mia assenza, che vedo anche come un
mio offerta, per potere un giorno raggiungere buoni risultati, se il mio
orgoglio non mi punirà prima.
Saluti pure ai quei magnifici due,
che seguo con l'interesse e la stima di sempre. Mi è piaciuto molto
l'intervento di Cassandro, anche se non in versi.
Grazie per tutto
quanto ci hai fatto ricordare in piena sicurezza che non demorderai mai
dall'esporre le tue sane idee.
Ti abbraccio caramente: si può volere
bene, tu lo sai, anche in silenzio.
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Vitty scrive il 21 Novembre 2004 alle 23:36
Caro Matù, carissima Colomba!
Apro le mie braccia il più possibile e vi abbraccio tutti e due! (credo Colomba che anche qualcun altro ti stringerà volentieri…) Sono così
contenta di avervi qua! Non temere carissima, nessuno ti rimprovera per la tua assenza, so
quanto lo studio ti impegni… ti ho tanto pensata però, questo
si! Quello che dici ti fa onore, dammi il tempo di risponderti per
bene. Questo è solo un affettuoso benvenuto.
Allora carissimo Matù… pieno di energia e battagliero eh? bene!
Questo è lo spirito adatto per affrontare tali argomenti. Anche a te, permettimi di risponderti con calma.
Oggi è stata una giornata pienissima… finirei di non essere troppo
precisa!
Ciao, vi bacio tutti e due…a presto! |
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Sergio Sestolla
scrive il 22 Novembre 2004 alle 09:13
Perché non inserire pure me in questo ideale abbraccio?
(lasciamo fuori Cassandro però, non per come ha sviluppato questo
argomento, ovvio, ma perché con lui per non abbracciarlo c'è sempre un
motivo: questo tu non lo conosci, Vitty, ma lui sì!). Poi io non sono come Colomba, sono sempre purtroppo per
qualcuno/a fin troppo presente e specialmente in questo tuo post, Vitty,
non posso mancare (per gli altri si vedrà se osserverò un giusto periodo
di quarantena!) anch'io sento di spendere qualche semplice parola a
commento del tuo Cola Pesce – Paolo Borsellino, su quel senso di sicilianità che ha spinto forse i migliori siciliani (oltre a taluni di
diversa origine ma di analoga sensibilità) ad intraprendere, pur con
mezzi modestissimi se non il cuore grandissimo, una lotta senza
quartiere alla mafia per salvare la Sicilia e con essa tutto in nostro
Paese.
E se permetti te lo dico con i miei soliti versi, scritti alcuni anni
fa (forse Colomba sarà contenta) letterariamente inadeguati ovvio per
portare qualche microscopico contributo alla detta impari lotta, un
memento, un invito.
SICILIA NTA L’ANIMA
Si mastica lu sangu e nun s’agghiutti!
Cu sicilianu
nasci…sicilianu
arresta e mori…e chistu è ppi tutti,
sia nobbili,
signuri ca viddanu.
‘Ntra testa…’ntra li vini…’nto tò ciatu…
scurri ‘a Sicilia, e lu
tò pinsari
nta ‘na certa manera è cumminatu…
ca mancu a Londra tu
lu pò cangiari.
Vibri si canti tu ‘Vitti ‘na crozza’,
tremi s’ ascuti tu ‘ciuri
ciuriddu’,
diventi Re si vidi ‘a ‘Carrozza
di lu Sinatu’ e torni picciriddu!
Ma chiùdiri ti senti ‘i
cannarozza
quannu t’accorgi ca… nun pigghia piddu
picchì tinemu na palla nto peri
ca mafia si chiama, e sempri
speri
ca 'n ghiornu cangia 'u ventu, mi capisci?
e tutti addivintamu Cola
pisci
e rifacemu i Vespri Siciliani
livannìni di
'n coddu 'sti gran
cani
ognunu dannu all'autru 'na manu
e
'na pirata 'n culu o' 'Zu
Tanu?!
(Sergio Sestolla)
Ovviamente sono costretto a riportarti la traduzione letterale,
precisando fra l'altro per una maggiore intelligibilità che 'U sangu
si mastica ma nun s'agghitti è un proverbio del sud, volto a spiegare
che le cose che toccano l'anima non possono tranquillamente buttarsi
dietro le spalle (si riferisce in particolare ai rapporti familiari),
La Carrozza di lu Sinatu, è un vecchio landeau, dei tempi dei Viceré,
che sfila durante le parate pubbliche, tipo festa del patrono, Cangia
'u ventu significa cambia la situazione attuale (se ricordi, tale frase
nel film la diceva quando era pieno di speranze Falcone, ed infine 'Zu
Tanu è tipico nome di mafioso, che serve per indicare il boss di un
paese (pensa a Tano Badalamenti)
SICILIA NELL’ANIMA
Si mastica il sangue ma
non si inghiotte!
Chi siciliano
nasce…siciliano
resta e muore…e ciò vale per ognuno di tutti
noi,
sia nobile, signore o contadino.
Dentro la testa… dentro le vene… nel tuo fiato…
scorre la Sicilia, e
il tuo modo di pensare
in un certo modo è costruito…
il quale
neppure se vivi a Londra puoi cambiare.
Vibri se canti tu ‘Vitti ‘na crozza’,
tremi se ascolti tu ‘ciuri
ciuriddu’,
diventi Re se vedi la ‘Carrozza
del Senato’ e torni bambino!
…E chiudere ti senti la
gola
quando t’accorgi che… non riesce a svilupparsi
perchè teniamo una palla (di ferro) al piede
che si chiama
'mafia', per cui sempre speri
che un giorno cambi il vento, mi capisci?
e che tutti diventeremo
Cola pesce
e rifaremo i Vespri
Siciliani
togliendoci di dosso questi
ignominiosi cani,
ognuno dando all'altro una mano
e una pedata in culo allo Zio
Tano!
E' proprio recente la notizia (cfr Repubblica del 16.11) che il
sindaco di Roma Walter Veltroni ha intitolato tre viali di Villa
Paganini ad Antonio Caponnetto, a Pio La Torre, il dirigente nazionale
del PCI che portò in parlamento la legge sulla confisca e il sequestro
dei beni ai mafiosi, e a Peppino Impastato, il giovane siciliano morto a
trent'anni per avere attaccato apertamente Tano Badalamenti. Qualcosa si
muove? (a parole sì, ma si comincia sempre con le parole!?ed io vorrei
sperare).
Speriamo che in futuro ci siano fatti sempre più concreti. Anche qui
(forse più che altrove perché il pericolo è in atto) non bisogna
dimenticare, e per perifrasi ciò lo ha detto nell'inaugurazione di cui
sopra Veltroni, e cioè: "i bambini che giocheranno in questo parco
guarderanno le targhe e chiederanno ai loro genitori chi erano questi
uomini?" (secondo me sarebbe ancor meglio che i padri e le madri
prendessero l'iniziativa per spiegarlo).
Concordo con Cassandro e come si farebbe a non concordare con lui in
questo caso quando scrive che il tuo post, Vitty contribuisce a non fare dimenticare che il cancro
che affligge la Sicilia dovrà pur essere estirpato (ci provarono,
purtroppo senza immediato risultato Falcone, Chinnici, Borsellino,
Caponnetto e pochi altri) e concorre a portare avanti quel movimento
culturale, propugnato da Borsellino, che solo potrà sconfiggere la
mafia, o almeno a rallentarne ed ostacolarne l'avanzata.
Ottimo quel provocatorio "senza immediato risultato" di quegli
uomini da lui indicati (anche lui spera che il risultato alla lunga li
premi), ognuno dei quali può definirsi eroe, posto che la definizione
di eroe che ho sempre avuta in mente è quella di chi lotta e si
sacrifica ?per una causa di cui sa di non poterne vedere il
risultato… ed ottimo il richiamo al movimento culturale che solo potrà
sconfiggere la mafia, che si alimenta di compromessi, di menzogne e di
sotterfugi.
Non si lotta infatti per raggiungere un targhet di giustizia, come se
questa fosse un traguardo, qualcosa che viene dopo, una meta lontana da
raggiungere, ma si lotta perché il senso di giustizia nasca e si
fortifichi in noi, costituisca un prius rispetto al nostro agire, anzi
diventi il nostro motore primo, in modo tale che si possa raggiungere
finalmente una vittoria contro la sporca mafia: tale nostro agire,
insomma, in altro non sfocerebbe che nella creazione di leggi giuste da
parte della politica (ecco la necessità di stare attenti a chi viene
dato il nostro voto, se esso è pulito), e nella capacità di attuarle da
parte degli altri organi, immuni da tentativi di deviazione, da favorire
più che da ostacolare (parlo in particolare della lotta alla
Magistratura). Mi piace qui ripeter alcune parole pronunciate di recente
dal nostro Zagrebelsky:
"La giustizia viene prima, la politica dopo, la politica è funzione
della giustizia, non il contrario; la giustizia non è valore finale ma
principio o movente della politica. Essa sta alle nostre spalle, come
dovere morale impegnativo; non sta davanti a noi come il sol dell'avvenire che dobbiamo rincorrere".
Cerchiamo di ricordarcelo, Vitty, quando andremo a votare
prossimamente: la sinistra ci aspetta e speriamo che questa volta dia
risultati di maggiore concretezza; gli uomini per portare avanti i suoi
ideali e no gli interessi di parte cui ci sta abituando l'attuale
malgoverno, credo che ci stiano ed altri ne arriveranno di sicuro, chè
non se ne può più di minuetti e tarantelle, di nani e ballerine, di
improvvisatori ed incolti arroganti).
Chiedo venia per questo lungo excursus, cara padrona del salotto, ma
la responsabilità qualche volta è pure un poco tua, non credere. Tu ci
provochi, in modo intelligente ovvio (e di ciò ti ringrazio), e non è
facile esimersi dal rispondere in argomento, sia per chi ha
metabolizzato parte degli stessi concetti sopra esposti a seguito della
sofferta lettura dell'Antigone e del Filottete (per non dire di Socrate
e Platone), sia che per chi a questo mondo ha scoperto sulla propria
pelle che spessissimo purtroppo non si ha altra risorsa che
l'invocazione della giustizia, l'urlo contro i meccanismi di dominio
nascosti nei ricatti sentimentali ed economici, e quindi negli intrecci
delle relazioni umane che passano sopra la nostra testa.
E ringrazio anche Cassandro per averci regalato il suo concetto, che
lui chiama eliario e che io chiamerei quanto meno logico e naturale, ed
averci esortato ad evitare che alle prossime elezioni si abbia a
sporcare il nostro voto (è la nostra unica possibilità di risposta al
degrado in atto, in particolare nella Scuola e nell'Informazione)
concedendolo a cuor leggero (per sentito dire, perché tanto che cos'è
un voto?, o per favorire qualcuno che umilmente ce lo chiede) a partiti
che non dichiarino espressamente (e siano sinceri in ciò e non vaghi e
ambigui si vive pure di sensazioni!) che hanno schifo dei voti della
mafia.
Lo so che tali voti non si possono evitare, né al momento
individuare, ma stranamente ognuno sa, ognuno sente (o quanto meno deve
chiederselo, perché sono in numero consistente!) dove ed a chi sono
andati a finire, permettendo con il loro ammontare a fare reggere ancora
le fila del comando a questo o a quel figuro).
Ed ancora grazie, Cassandro, per la tua cruda visione di altri, che
spesso uti singuli (sia come Forze dell'ordine sia come Magistrati, sia
come Cani sciolti) di sicuro saranno presenti (se già non lo sono) in
questa donchisciottesca lotta contro la criminalità organizzata (ma
qualche pala dei mulini a vento viene di certo spezzata!), vuoi come
impegno morale e sociale vuoi come triste preannunciata fine: è notorio
che certa politica non sa cosa farsene dei puri.
Auguri a tutti noi.
Scusa, Vitty, se mi sono attardato un po' troppo, spero che non càpiti
più. Ciao
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l'indifferente scrive il 25 Novembre 2004 alle 22:57
Indifferente sì, ma non a tutto.
Seguo da tempo in assoluto silenzio il tuo blog, che mi dà la
sensazione di un teatro nel teatro, è blog e chat al tempo
stesso, corrispondenza e soliloquio, è allegro e pensoso, intimistico
e pubblicistico, favolistico e realista, ci si può trovare di
tutto insomma: in una parola è vario e mi attrae, come attrae
l'arcobaleno, che c'è e non c'è.
Non sono mai intervenuto, salvo uno sporadico caso, più per il
gusto della battuta che per altro come non intervengo in altri blog o
a cinema, a teatro, ad un comizio: mi atteggio insomma ad
indifferente, osservo e cerco di farmi una idea più esatta, della tua
opera, come pure avviene per quella di altri blogger validi, e di
quella dei tuoi abituali commentatori, tutti ad alto
livello, motivo questo che mi mette un po' in soggezione. Eccomi ora qui però, perché ritengo che il motivo per cui sembra
essere intervenuta Colomba Platino, è molto meritevole di essere
preso in considerazione: non si può non darti un segno tangibile di
solidarietà per avere tu scritto tanto accoratamente su Paolo
Borsellino, che è volato in aria, con tutta la sua scorta, a solo
cinquantadue anni. Non so se si capisce bene cosa voglia dire
cinquantadue anni, per raggiungere il suo compagno Falcone di
cinquantatre, che aveva raggiunto solo qualche mese prima il loro
collega Rosario Livatino di appena trentotto anni.
E qui mi fermo col pianto nel cuore. Grazie e brava. Ci hai fatto
pensare.
Dì a Matusalemme che un altro lettore del tuo blog ha sentito il
dovere di intervenire su questo tuo pregevole articolo.
Mi auguro di rileggerti presto, pure con le piacevoli favole che
scambi con Libero. Anche Borsellino e Falcone, a pensarci bene,
sembrano protagonisti di una favola dolce e amara. Tieni sempre alta la tua luce nella notte. Potresti
accendere altre luci, e poi altre, e poi altre ancora e
diventare, questa volta metaforicamente, 'una luce fra le
luci'… |
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Vitty x Matù scrive il 28 Novembre 2004 alle 16:12
Sono tornata!!! Ero assente
giustificata…Cassandro, Matù,Colomba, Sergio!!!!
Non vedevo l’ora di
ritrovarmi fra voi! Avete lasciato delle testimonianze bellissime! la
bellezza dei vostri cuori è davvero luminosa come una bella luce!
Caro Matù, ora per essere aggiornati sui pettegolezzi, non occorrerà
più andare dal parrucchiere… basterà seguire il nuovo corso del
telegiornale di canale 5, il nuovo direttore lo sai, è soprannominato
“Rossella 2000“… e questa la dice lunga, lunghissima su quello che ci
aspetta!!! Specialmente in previsione delle prossime elezioni. Nonostante i vari tentativi, non mi sono fatta fare i lavaggi del
cervello da giochi e giochini vari… lungi da me… ce n’è solo uno di gioco
che amo… e quello non lo posso giocare con la tv… ( non pensare male…mi
riferisco al poker!!!)
Alla luce delle nuove leggi appena varate, mi verrebbe veramente la
voglia di non occuparmi più di niente… ma non dobbiamo cadere in questo
errore! Dovremo continuare a indignarci, a denunciare questa classe politica veramente, dire mediocre sarebbe già buono… la chiamerei, incompetente, sciagurata, arraffona… e per omaggiare la Carl-ucci,
direi anche alla “Carl-ona”.
Così… dov’è che avrei letto il bravo Travaglio?!… così mi provochi!
Non lo nomino neppure il nome di quel giornale!!! non lo toccherei
neppure con una canna, come dice Cassandro…
Tornando alle cose serie, mi hai fatto venire i brividi, nel ripensare
al pianto, durante i funerali di Giovanni falcone e tutta la sua
scorta, della vedova di uno di loro. Non dimenticherò mai quella
scena. Quelle lacrime, quel dolore, non è possibile siano state versate
invano. Anche se cercheranno di schiacciare i magistrati, non ce la
faranno. Prima o poi i nodi verranno tutti al pettine!
Ciao Matù, quando sarà il momento di andare a votare, aspettami…verrò
anch’io a mettere la mia giusta croce!
Un bacio e un abbraccio stretto stretto! |
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Vitty x Colomba scrive il 28 Novembre 2004 alle 16:14
Dolce Colombina fatti abbracciare! Non immagini il piacere ,grande,
che mi hai fatto tornando a trovarmi! Specialmente sapendo quanto sei presa dallo studio. Ma il tuo tempo,
lo so, sai ben organizzarlo.
E’ ammirevole che una ragazza così giovane senta tanto il bisogno di
intervenire su questo argomento. Hai colto l’incisivo rimprovero di Matù
e hai deciso di esporre il tuo giusto sdegno per l’uccisione di Falcone
e Borsellino.
Sono contenta di averti fatto conoscere la leggenda di Cola pesce. In
Sicilia sarà senz’altro conosciuta,nelle altre regioni, forse meno…ed è
un vero peccato perchè è bellissima!
Ti confido un segreto… Anch’io non la conoscevo…prima di cercarla per
scrivere il post, mi è stata narrata in una maniera straordinaria. Mi
sono “innamorata” di Cola pesce… lo penso davvero sotto il mare a
proteggerci dalla catastrofe!
Non ho niente da perdonarti carissima! lo so che mi sei vicina come
puoi e che il tuo bene è sincero, anche se silenzioso. Quindi stai
tranquilla….continua nei tuoi studi…chè abbiamo bisogno di persone come
te!
Ciao, ti voglio bene,lo sai…posso dirlo?! Sono orgogliosa di averti
come amica! Un abraccissimo!
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Vitty scrive il 28 Novembre 2004 alle 16:16
Sergio… nell’abbraccio di Cassandro a Colomba non c’è nessun motivo
nascosto! Solo un sincero affetto nel ritrovare una cara amica! Così
come penso sia anche il tuo di abbraccio…vero?
Sono contentissima di averti ancora qua…Avevo quasi temuto,che fossi
in altre “faccende affaccendato…!” faccio finta di non aver letto questo
proposito di andare in “quarantena”…vuoi scherzare?! Avresti il coraggio
di lasciarmi qui…sola sola?! Naaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!! Non ci credo!
Non Voglio crederci!
Non ti piace ritrovarti qui, in questa piazzetta virtuale a
discutere, commentare tanti avvenimenti? Dire tante verità anche
giocando?! Hai visto, prima di rispondere ti ho dato la possibilità di
riposarti (anche se lo so che non stai un momento fermo… e fai
bene, aggiungerei! (naso mio stai fermo…FERMO!!!)
A parte gli scherzi,spero davvero non sparirai.
Sono lieta di aver affrontato questo argomento su Cola pesce-Paolo
Borsellino! dalle tue parole, capisco che l’argomento giustizia ti sta
molto a cuore. In questo caso ti trovi talmente in perfetta sintonia con
Cassandro, che non esiti a dirglielo più di una volta! Questo non può
che farmi piacere e conferma quello che ho sempre pensato di voi! Siete
straordinari e, al di là di tante punzecchiature, una profonda stima e
affetto è alla base della vostra collaudata amicizia.
Non solo Colomba sarà contenta della
poesia ”Sicilia ’NTA L’Anima” ma anch’io, te lo assicuro. E’ grazie a
poesie come questa che si può entrare nelle persone. Che si può capire
meglio il grande amore che lega un uomo alla sua Terra d’origine. Al
dolore nel vederla moriticata da questa “mafia”, che sembra
inestirpabile! la rettitudine di ogni cittadino, diventa la speranza del
domani.
Ce ne sono tanti, Sergio, di cittadini onesti, è grazie a loro che il
nostro paese si tiene ancora a galla. Per quanto, questi incompetenti di
politici, stanno facendo di tutto per farci colare a picco nel più breve
tempo possibile!
Bella la riflessione consigliata da Cassandro, di quando andremo a
votare. Quello stare attenti a non mescolare i voti onesti con quelli
mafiosi. Abbiamo ,senza volerlo, un’arma vincente in mano, quella
dell’isolamento…se riuscissimo ad emarginarli, saremmo già a buon punto.
Queste sono azioni semplici, che potrebbero portare a grandi risultati.
Vedi quanto è utile parlare e non tirarsi indietro ad esprimere le
proprie convinzioni? Essere consapevoli dell’importanza anche di un solo
voto,è molto importante.
Mi unisco anch’io ai ringraziamenti senti e sinceri per l’operato
delle Forze dell’Ordine, da sempre combattono la criminalità ad armi
impari…in quanto, loro (le Forze dell’Ordine) sono un pugno di uomini
ben localizzati… la malavita non circola con una divisa… ha mille facce ed
è annidata ovunque. Sergio caro, non ti sei attardato per niente… spero càpiti ancora
tante altre volte!!!
Ho trovato una bella poesia su Cola pesce, in siciliano. Ho solo
l’originale, ma è talmente bella e appassionata che non c’è bisogno di
nessuna traduzione.
“Oh,,.. Colapisci!”. Supra sta rina passu e caminu, supra ‘i
sta rina giru e furrìu. Spunta lu suli, cala la sira …
“Oh, … Colapisci!”. Beddu e gluriusu ti fici Diu pu ma distinu,
pi’majaria!
“Oh, … Colapisci!”. Passa lu jornu, cala la sira e io ti
chiamu, ducizza mia! Tu non rispunni, batti lu mari, mari crudeli,
mari Cainu!
“Oh, … Colapisci!”. Tu, nun rispunni, nun dici nenti, tuttu
scurdasti du nostru amuri! Nun ti rivordi quannu pa’manu tu mi
purtavi strincennumi fitta? Nun ti rivordi quannu du mari sciauru
rivava e duei duci tu mi basciavi.
“Oh, … Colapisci!”. Fusti signuri, fusti cristianu, fusti
famusu e fusti pisci, amanti ranni cchiù di lu suli biddizza
d’oru, fuddìa d’amuri! Oh, Colapisci, pirdutu ntó mari, dintra lu
mari vogghiu viniri: quannu ti stanchi mi porti a culonna cu li ma
mani ti vogghiu jutari! Vogghiu tuccari ancora i capiddi, vogghiu
basciari ancora a to bucca, amuri duci, amuri pirdutu, unni ti
trovu, cu mai m’aiuta?
“Oh, piscaturi bonu e curtisi dammi na riti quantu mu
pigghiu, na riti ranni, durata, liggera quantu mu pigghiu
liggicchiu liggicchiu… Tutti li sciumi scinnunu a mari iò cu ma
sciatu i vogghiu sciucari! Eccu iò vegnu, dammi a to manu, apri li
brazza, trisoru miu e dintra u mari restu cu tia!”
“Oh, … Colapisci!”.
(Nina Giardinieri)
Un abbraccio Sergio, affettuoso. Ciao!
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Vitty x l'Indifferente scrive il 29 Novembre 2004 alle 00:19
E’ troppo bella questa similitudine del ”blog-arcobaleno-che c’è e
non c’è”.
Ti ringrazio gentile “Indifferente” (che indifferente non sei…!) di
queste parole e dell’attenzione che dedichi ai miei post. In realtà, se l’hai trovato vivace, ”allegro e pensoso, intimistico e
pubblicistico, favolista e realista” (ma davvero c’hai visto tutto
questo?!), il merito è dei commentatori che benevolmente si fermano a
lasciare, sollecitare pensieri, e concetti. Talvolta in forma scherzosa,
talvolta in forma seriosa. Ma sempre in forma originale e
personale... Tutta farina del nostro sacco direi!
Sarà un piacere leggere i tuoi commenti, quando vorrai fermarti. Non
mi pare il caso di provare soggezione… qui sarai fra amici.
Un grazie e un bravo va a te nell’aver posto l’attenzione sull’età
dei giudici uccisi per mano di mafia. Erano nel pieno della loro vita, in tutti i sensi, sia professionale, sia personale…
Grazie per aver
ricordato anche il collega Rosario Livatino. Ricordo bene il giorno e la
ricostruzione della sua uccisione.
Sono contenta, nel mio piccolissimo, di aver fatto sì che venissero
ancora ricordati.
Matù starà sorridendo soddisfatto, nel sentire che hai raccolto il
suo disappunto per l’esiguità dei commentatori su questo argomento.
Talvolta non è facile affrontare problemi tanto impegnativi. Il tuo
comunque, vale per due!
Anche se la “favola” non ha avuto un lieto fine, nessuno li
dimenticherà e il desiderio di giustizia, nessuna confezione di tritolo
potrà farla saltare in aria!!!
Ti ringrazio per le parole di chiusura che mi hai dedicato. Non le
commenterò perchè sarebbe immodesto… ma sappi che le ho molto
gradite.
Ciao,spero di rileggerti presto. |
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FREUD scrive il 30 Novembre 2004 alle 22:02
Mi perdoni, Vitty, per come hai perdonato Colomba (complimenti
studentessa!), se dopo tanto tempo mi ripresento?
Lo so, sono senza giustificazione? in vero plog, e solo di rado ritorno per lettura, ed il tuo è
uno dei pochi che seguo, non per piaggeria, ma per antica valida
tradizione.
Ma hai chiamato ad appello i tuoi commentatori per un qualunque gesto
di solidarietà sul tuo articolo Cola Pesce ? Paolo Borsellino, ed io non
posso che rispondere 'presente'
Non certo per completare il tuo bel post (un articolo sulla mafia non
può mai dirsi completo né completabile), ma per dare un mio piccolo
contributo, mi permetto soltanto di ricordare che il Cantastorie
Trincale così illustra ai suoi ascoltatori la leggenda
di Cola Pesce, aiutandosi con un drappo sul quale sono effigiati i vari
personaggi. Da notare che alla fine egli, concluso il racconto vi aggiunge una
nota? che è poi quella tua, Vitty, e dei tuoi amici.
La Leggenda di COLA PESCE
LA GENTE COLA PISCI LU CHIAMAVA CHE COMI UN PISCI SEMPRI A MARI
STAVA D'UNNI VINIA NUDDU LU SAPIA FORSI ERA FIGGHIU DI NETTUNNU
DIU UN GHIORNU A COLA “U RRE “U FICI CHIAMARI E COLA DI LU MARI
DDA VOS?IRI O COLA LU ME REGNU A SCANDAGLIARI SUPRA CCHI PIDIMENTI
SI SUSTENI ..COLA PISCI CURRI E VA
VAIU E TORNU MAISTA
“CCUSSI' SI IETTA A MARI COLA PISCI E SUTTA L'UNNI SUBUTU
SPARISCI MA DOPU UN POCU A STA' NUVITA' A LU RIGNANTI COLA PISCI
DA' MAISTA', LI TERRI VOSTRI STANNU SUPRA A TRI PILASTRI E LU
FATTU ASSAI TRIMENNU UNA GIA' SI STA RUMPENNU '..O DISTINU CHI “NFILICI CCHI SVINTURA MI PRIDICI CHIANCI U RE
COMU AIA FFARI SULU TU MI POI SALVARI COLA PISCI CURRI E
VA' VAIU E TORNU MAISTA' E PASSARU TANTI IORNA COLA PISCI NON RITORNA E L'ASPETTUNU A
MARINA LU SO' RRE CCU LA RIGINA POI SI SENTI LA SO VUCI DI LU MARI “SUPERFICI
'MAISTA' SUGNU CCA'. SUGNU CCA O MAISTA' NTA STU FUNNU DI LU MARI, MA NON POZZU
CCHIU' TURNARI VUI PRIGATI A LA MADONNA, STAIU RIGGENNU LA
CULONNA CA S'IDDA SI SPEZZERA' “A SICILIA SPARIRA' MAISTA' O MAISTA',,, MAISTA' IU RESTU CCA'
Note, che il cantastorie spiega a modo di “morale”, agli ascoltatori:
“… sebbene o signori, questa è una leggenda antica, quanto l’uomo, oggi
esistono ancora i Cola Pesce, che si sacrificano per il bene della amata
terra di Sicilia. Sono la gente onesta, ammazzata dalla mafia e dagli
intrighi di finanza, sono i giudici Borsellino, Falcone, i Peppino
Impastato, sono figli migliori della amata terra di Sicilia.
Mi sembra giusto qui giunti, per dare anche un piccolo punto di
riferimento sul tema da te trattato, di aggiungere qualche altro nome
dei caduti per la mano pelosa della mafia o della sorella camorra: in
particolare oltre che i tanti 'grandi e noti' da te o da altri citati,
indico i tanti 'piccoli e quasi ignoti' ed i tanti 'dimenticati' per il
trascorrere inesorabile del tempo (inclusi i bambini) che ci porta a
rimuovere ciò che è pena al nostro cuore, affinchè di loro (elenco
immensamente incompleto) almeno ci sia ancora il ricordo in questo tuo
piccolo post, che comincia a diventare una testimonianza, qui
comprendendo anche i 'molti' caduti per vendetta trasversale.
Eccoli, in ordine sparso:
Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa (1982)
Sua moglie Emanuela
Setti Carraro (1982)
Domenico Russo (agente di scorta) (1982)
Il sindaco democristiano Pasquale Almerico (1957)
Il consigliere
comunale del PCI Mimmo Beneventano (1980)
Il segretario della DC
Rejna (1982)
Segretario regionale del PCI Pio La Torre (1982)
Il
suo autista e compagno di partito Rosario Di Salvo (1982)
Il Presidente della Regione Siciliana Pier Santi Mattarella (1980)
Giovanni Falcone (1992)
Sua moglie Francesca Morvillo
(1992)
Rocco di Cillo (agente di scorta) (1992)
Antonino Montanaro
(agente di scorta) (1992)
Vito Schifani (agente di scorta) (1992)
Giudice Terranova (1979)
Rocco Chinnici (1983)
Mario Trapassi
(agente di scorta) (1983)
Edoardo Bortolotta (agente di scorta)
(1983)
Simonetta Lamberti (10 anni) (1982)
Claudio Domino (11 anni)
(1986)
Procuratore della Repubblica Gaetano Costa (1980)
Procuratore
della Repubblica Bruno Caccia (1983)
Sostituto procuratore della
Repubblica Giangiacomo Ciaccio Montalto (1993)
Il mugnaio comunista Rocco Gatto (1977)
Placido Rizzotto, socialista (1948)
Giuseppe letizia, pastore e
testimone (12 anni) (1948)
Li Puma e Cangelosi, sindacalisti
contadini (1948)
Peppino Impastato, militante di Democrazia Proletaria (1978)
Il parroco Peppino Pugliesi (1993)
Il parroco Giuseppe Diana
(1994)
Libero Grassi (1991)
Rosario Livatino (1991)
Il poliziotto Calogero Zucchetto (1982)
Il vicequestore Antonio Ammaturo (1992)
Il giornalista Giuseppe Fava (1984)
Il giornalista Mario Francese
(1979)
Il giornalista Mauro De Mauro (1970)
Il giornalista
Giancarlo Siani (1985)
Il Vicecapo della Squadra Mobile Ninni Cassarà (1985)
Roberto
Antiochia (1985)
Il commissario Giuseppe Montana (1985)
Boris Giuliano (1979)
Natale Mondo (1988)
Marcello Torre (1980)
Il medico Paolo Giaccone (1982)
Dario Capolicchio, studente, Fabrizio Nencioni, vigile urbano, con
tutta la sua famiglia:
Angela Fiume e le figlie Caterina di 2 mesi e
Nadia di 8 anni, a seguito dell?attentato (1993) di Via dei Georgofili a
Firenze (nel corso delle indagini è emerso che la strage fu decisa da
Cosa Nostra per far cedere il governo Ciampi e costringerlo a revocare
le misure di controllo dei mafiosi in carcere (art. 41 bis): le misure
non furono revocate
Giorgio Ambrosoli (1979)
L'agente Antonino Agostino (1989)
Sua moglie Giovanna Ida (1989)
Paolo Borsellino (1992)
Emanuela Loi (agente di scorta)
(1992)
Agostino Catalano (agente di scorta) (1992)
Walter Cosina
(agente di scorta) (1992)
Vincenzo Li Muli (agente di scorta)
(1992)
Claudio Traina (agente di scorta) (1992)
Ho rilevato tale sommario elenco dallo splendido e commovente
libretto in versi sciolti di Luciano Violante (se ho capito bene uno dei
più attenti politici della sinistra (DS) per cui tu voti, o meglio la
maggioranza dei tuoi amici vota, io compreso), che si intitola 'Cantata
per la festa dei Bambini morti di mafia' (Edizione Bollati Boringhieri),
che ho ripreso, non lo leggevo da quasi dieci anni, a seguito della
visione del tuo articolo, Vitty, e che consiglio a tutti di leggere e
meditare (basta un'ora di tempo, meno di quanto dura un episodio de 'Il
medico in famiglia'). Vi è pure ricordato lì a chiare lettere il
disgraziato ingresso di 'Cosa Nostra' nella storia politica d?Italia, la
quale, come concambio per avere agevolato lo sbarco degli alleati in
Sicilia, fu 'premiata' con la designazione di suoi esponenti come
sindaci di alcuni comuni siciliani.
Anche questo un commento molto lungo, vero? ma mi scusa il fatto che
in questo settore non possiamo e non dobbiamo dimenticare chi 'forse' ci
ha salvato 'almeno per il momento' dalla catastrofe e continuerà ad
essere monito per il nostro operare, quindi sempre che ci sia la nostra
collaborazione attiva (pure col voto, ripetiamolo) avversando chi
protegge ignominiosamente questi clan, i quali al momento sembra che
abbiano dismesso la gestione sanguinaria dei loro sporchi affari, ma che
di sicuro purtroppo come i fiumi carsici che invisibili continuano a
scorrere sotto terra (dantescamente le loro acque possiamo immaginarle
di colore purpureo), sono prontissimi a tornare fuori, a farci sentire
la loro agonizzante musica, a lordare di sangue ancora la nostra terra e
a distruggere sempre più l'animo dei nostri giovani con lo smercio
capillare della droga.
Questa infatti, sia sempre ben presente, è stata e resta, fra le
altre delinquenziali, l'attività prevalente della mafia: la maledetta
droga (ed uno Stato si annulla uccidendogli i giovani), che produce nei
mafiosi ricchezze straripanti, delle quali però mai sento parlare
(sono montagne di denaro!), come non sento neppure accenni che ci siano
penetranti indagini volti a scovarle per confiscarle in misura adeguata.
Tu ne senti parlare? Se qualcuno ne sa qualcosa ci avverta, perché
ritorni in noi qualche speranza posto che basterebbe sequestrare la metà
di questa sporca ricchezza per portare in un colpo solo il bilancio
pubblico italiano in superattivo, invece che cercare di tamponare le
falle che affliggono l'attuale politica economica nazionale a danno dei
nuovi poveri e degli inermi.
La conosci, Vitty, la frase: 'il cane mozzica sempre quello che va
con i vestiti stracciati'?
E per concludere, non ricordo bene chi ha detto, ma credo Falcone,
che solo colpendo le loro ricchezze si colpisce veramente al cuore il
mostro mafia, il drago che ci sta divorando. Speriamo che arrivi,
prima che sia troppo tardi un nuovo San Giorgio.
E' per ciò che voglio però chiudere con la tua frase di speranza 'Ce
ne sono tanti di cittadini onesti, è grazie a loro che il nostro paese
viene tenuto ancora a galla, come se fossero dei Cola Pesce, perchè i
Cola Pesce esistono da sempre, pure se non si manifestano, e nessuna
confezione di tritolo potrà fare saltare in aria'.
Più d'uno ha sostenuto, ed io lo approvo, che la giustizia è una
categoria innata nel cuore di ogni uomo, il che è in contrasto con ciò
che risulta dalla passionale poesia in dialetto che hai riportato: i
Cola Pesce esistono perchè così vuole la Natura umana e no
eccezionalmente 'pi? majaria' (che io ho tradotto, non so se ho
sbagliato, 'per improvviso favorevole sortilegio di maga').
Assieme a te ed ai tuoi amici voglio ancora credere e sperare.
Grazie perciò ancora una volta, Vitty, 'lumen in luminibus' (rubo, latineggiandolo, il gentile riferimento fatto da l'indifferente,
approfittando del fatto che essendo tale, e non solo, non abbia a
prendersela a male) per quello che hai scritto e per quello che ci hai
sollecitato a scrivere e a pensare. |
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Lorenzo scrive: il 2 Dicembre 2004 alle 23:07
Ciao Vitty,lascio un piccolo segno.
Ho la fortuna di non essere nato, o di vivere, in uno di quei quartieri dove lo Stato pulito
è assente ed impera la mafia. Quindi molte cose non le posso capire,
almeno sino in fondo. Però proprio il fatto di non aver dovuto subire
direttamente condizionamenti di sorta mi facilita, forse, nella scelta
di campo.
Scelta per la quale Persone valide, dello Stato e non,
hanno pagato il prezzo più alto.
Sono grato a queste Persone e, forse
anche per le mie origini, non le dimentico.
Come non dimentico i loro
assassini, pentiti e non.
Un saluto a tutti. |
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vitty scrive il 3 Dicembre 2004 alle 23:10
Caro Lorenzo, grazie di aver lasciato la tua testimonianza.
Tu sei una di quelle persone oneste che tengono a galla il Paese.
Ricordare perchè e come sono morte queste persone, vuol dire non
dimenticare e non disperdere i loro insegnamenti. Nel nostro piccolo, oggi li abbiamo ricordati.
Un saluto affettuoso! |
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vitty scrive il 3 Dicembre 2004 alle 23:12
Ci voleva un argomento così importante per riaverti qua, carissimo Mr Freud!
Certo che ti perdono,potevi dubitarne? Anzi, non c’è proprio niente
da
perdonare,immagino quanti impegni assorbano tutto il tuo tempo…perciò
mi pare dovrei essere io a ringraziarti per essere qua!
Grazie per le gentilissime e generose parole nei miei riguardi,non
sai quanto bene mi facciano…o forse si…altrimenti che Freud saresti!?
Quando ho scritto questo post, non immaginavo neppure quante belle e
sentite parole avrei letto su questi tragici avvenimenti.
Ho capito l’importanza dei cantastorie,
portano di paese in paese
leggende, legandole alla realtà.
Mi è parso di assistere, sai alla
rappresentazione… la leggenda di Cola Pesce, narrata così,
in siciliano,
è più viva,
più bella…mi sto
appassionando al dialetto siciliano,
così
passionale, aspro,
dolce…
sa di terra e di mare, anima veramente la
storia!
Quello che più mi ha colpito però, è l’elenco delle vittime della
mafia. Me le sono viste scorrere una per una davanti agli occhi… una
lista lunghissima…
non ho potuto fare a meno di piangere…
hai fatto bene
a ricordarli,
nessuno li deve dimenticare. Sono morti anche per noi, per
un’ideale di giustizia. Un’ideale che va al di là delle morte, perchè
altri continueranno le loro battaglie.
In loro memoria ho trovato alcune parole significative. Parole che
fanno riflettere…
”Non avrebbe voluto diventare un eroe, Giovanni Falcone.
Perché era convinto che uno
Stato tecnicamente attrezzato e
politicamente impegnato potesse sconfiggere il crimine organizzato
facendo a meno di tanti sacrifici individuali.
Per Falcone, la responsabilità collettiva di un ufficio
specializzato, di una istituzione locale, di una Procura nazionale,
avrebbe dovuto cancellare le singole personalità e dunque la
vulnerabilità dei singoli operatori dell’Antimafia:
”Quando esistono degli organismi collettivi,” diceva
”quando la
lotta non è concentrata o simboleggiata da una sola persona, allora la
mafia ci pensa due volte prima di uccidere.”
Non avrebbe dunque, Falcone, voluto diventare un eroe.
“Vale la pena,” gli avevo chiesto durante un’intervista televisiva
del gennaio 1988 “vale la pena di rischiare la propria vita per questo
stato?”
E lui rispose, un po’ sconcertato: “Che io sappia, c’è soltanto
questo stato, o più precisamente questa società di cui lo Stato è
l’espressione.”
Non eroe per vocazione, ma servitore dello stato: questo era il
giudice Falcone."
(stralcio da : Nota introduttiva all’edizione 1995 di COSE DI COSA
NOSTRA)
Il 6 maggio nella giornata delle Gerbere Gialle, ricordando le
vittime della ‘Ndrangheta,
l’appello di un magistrato è significativo:
“Nessuno scende in campo per perdere, tanto meno i magistrati,
questa è una partita che a mio avviso è ancora aperta ed è ancora lunga.
Qui non ha vinto nessuno, tantomeno ha vinto la mafia. [?] Ognuno deve
fare la sua parte, non vogliamo creare eroi che cadono,
però non ci
potete lasciare soli.
Questo è il momento della battaglia, ecco perché
posso dire a Lodato che ho ragione quando dico che la mafia non ha
vinto. E'
una partita che giocheremo nei prossimi 5, 6, 10 anni e la
società civile deve fare la sua parte. E'
vero, sono morti in tanti,
saranno sicuramente molti di più quelli della società civile che quelli
delle forze dell'ordine, della magistratura, non possiamo fare dei
calcoli.
Il problema è se voi volete isolare in questa partita la mafia
oppure avvicinarvi sempre di più ad essa, se volete stringere anche voi
un singolo patto di neutralità oppure stare dalla parte della legalità.
Signori, la partita siamo pronti a giocarcela in campo, noi contro la
mafia che sta di fronte, ma gli spettatori di questo stadio devono fare
la loro parte, non basterà soltanto applaudire.”
"Un grande maestro appare una volta ogni tanto. Possono passare
parecchi secoli senza che se ne presenti uno. Lo si riconosce dalla sua
vita. Prima vive e poi dice agli altri come possono vivere nella stessa
maniera.”
(S. Radhakrishnam)
Gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali,
continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.
(Giovanni Falcone)
”Si muore generalmente perché si è soli o perché
si è entrati in un gioco troppo grande.
Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze,
perché si è privi di sostegno.
In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato
non è riuscito a proteggere.”
(Giovanni Falcone)
Questa frase denuncia di Falcone è attuale più che mai…
all’indomani
dell’approvazione del nuovo ordinamento giuridico.
Fino a ieri, si ipotizzava che i nemici dei magistrati fossero la
delinquenza organizzata, la mafia…
ora sappiamo che anche lo Stato può
diventare nemico della giustizia. Ciò è accaduto perchè uomini corrotti
e avidi, hanno dato la scalata al potere ,combattendo l’onestà e il
rigore morale,
con il disprezzo della sicurezza di farla franca,
asservendo il potere per i propri fini.
La prossima volta che li vedremo applaudire in una
chiesa…
chiediamoci perchè e chi applaudono…
loro stessi che l’hanno
fatta franca? Il morto che ormai non può più
nuocere? I delinquenti che
l’hanno ucciso?
”La mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è
riuscito a proteggere”
Credo non ci sia altro da aggiungere…
più chiaro di così…
Ciao Freud,
ti abbraccio con affetto! E…per
favore, fatti vivo più spesso!!! Ciao! |
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Vitty
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