"Mai esce dall'acqua
la maggior parte del corpo,
che come qualsiasi pesce
muore se dall'acqua esce"
(Tradizione popolare siciliana)

 

Quando, con Gianni, pensavamo alla struttura del videoclip e del cortometraggio che raccontasse il suo primo disco solista, oltre a chiederci di documentare il modus operandi, ci confidava la necessità di voler esserci senza apparire, dell'atto di sincerità verso se stesso, motore che spinge da dietro le quinte, del bisogno di rimanere in ogni caso al di sopra delle parti, ma anche della volontà di di mostrarsi nel suo mondo quotidiano, privato, a volte addirittura paradossale ma comunque vero.

Di una vera e propria situazione parallela ma comunque vero. Di una vera e propria situazione parallela completamente inversa rispetto all'ambiente musicale in cui aveva vissuto per più di vent'anni. Si ragionava sul tema della leggerezza, dell'ironia come veicolo del comparire, quindi cominciammo a riflettere sulla possibilità di creare un costume, un travestimento che, inoltre, permettesse a Gianni di uscire dall'immagine di persona ombrosa, scura, che tanti conoscevano.

Di inventarsi un "giochino" che rendesse divertente il suo confronto con gli artisti che avevano partecipato al progetto musicale. Da qui, attraverso la reciproca passione per il mare, nacque l'idea del pesce, anzi, di un uomo-pesce che, davanti al proprio mare, si palesa nella sua intima, soave, originale vocazione di Essere Marino. Rivelazione di uno stato d'animo.

Abbiamo quindi progettato e poi costruito un pesce di circa due metri, in polistirolo, che Gianni ha indossato durante più sessioni di ripresa, con il quale si è tuffato in mare, ha nuotato, camminato goffamente avanti e indietro lungo la spiaggia, dall'alba al tramonto fino quasi a trasformarsi, grottescamente, nell'uomo pesce che cercavamo di raccontare.

Tylerdarten
 

 

     

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