La leggenda di
Niccolò Pesce
«Che povera cosa quest'opuscoletto, e quale increscevole documento, nella
tenuità sua, della fretta, della incuria, della leggerezza con cui troppo
spesso fra noi si trattano argomenti di critica e di erudizione!
Il signor Croce crede di aver messo le mani sopra un soggetto vergine, e questo soggetto altri dieci, a dir
poco, l'hanno avuto tra mani prima di lui.
Così che, non solo egli non accresce, se non per picciolissima parte, la conoscenza di esso, ma ignora e lascia in disparte il più di
quanto già da altri era stato trovato e notato, e viene in conseguenza di ciò a
conclusioni e giudizi in tutto erronei».
Arturo Graf
«Giornale storico della letteratura italiana»
VI
pp.263-269
1885
Oggetto
della condanna da parte dei critici é, accanto allo scarso numero di documenti
preso in considerazione, la ricostruzione della leggenda cosi come proposta
Fiorella La Guardia - La leggenda di Cola Pesce fra mito e studi moderni
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