La leggenda di Colapesce
(Messina)
Una leggenda messinese è quella di Colapesce,
cui s’intitola una delle banchine del porto. Una volta, racconta il
popolo, viveva a Messina un abilissimo pescatore che trascorreva
gran parte della giornata in mezzo al mare. La madre spesso gli
rimproverava il suo amore per le acque: anzi, un giorno finì con
l’imprecare contro di lui: che diventasse un pesce! E Cola, tale era
il nome del pescatore, divenne per magia mezzo uomo e mezzo pesce e
non gli fu più possibile abitare sulla terra. Ma se Cola divenne un
pesce non per questo non tornò a farsi vedere dagli altri pescatori,
ai quali spesso raccontava tutte le meraviglie del mare.
La fama di Colapesce, divenuto consigliere dei pescatori messinesi, crebbe
sempre più, cosicché Federico II volle conoscerlo. Un giorno col suo
seguito si recò sulla spiaggia ed ebbe un colloquio con questo
fantastico personaggio marino. Colapesce raccontò tutto quello che
aveva conosciuto del mare.
Allora Federico II che stentava a
credere, decise di provare la sincerità del suo interlocutore.
Toltasi la spada dal fianco la gettò in mare.
Colapesce scese in
fondo al mare e raccolta la spada la riconsegnò al suo padrone.
Allora l’imperatore, non contento, gli disse che avrebbe buttato un
anello e gli promise in premio la figlia in sposa. Ma Colapesce non
tornò più in superficie, non perché non avesse ritrovato l’anello,
ma perché preferì trovare la moglie fra le sirene! Quello oramai era
il suo mondo. |